Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Ercole e le cavalle di Diomede

Come ottava fatica Euristeo ordinò a Eracle di catturare le quattro cavalle selvagge del re Diomede che governava sui bellicosi Bistoni. Le sue stalle erano poste nella città di Tirida ed erano il terrore di tutta la Tracia. Diomede infatti teneva le sue cavalle legate con catene di ferro a mangiatoie di bronzo, e le nutriva con la carne dei suoi ospiti. 

Eracle veleggiò, verso la Tracia, con un piccolo gruppo di volontari e appena giunto a Tirida sopraffece gli stallieri di Diomede e condusse le cavalle sulla riva del mare, dove le lasciò in custodia ad Abdero e tornò indietro ad affrontare i Bistoni.

I Bistoni erano più numerosi ma Eracle si assicurò la vittoria con l'astuzia: tagliò un canale e l'acqua del mare invase la bassa pianura. Mentre i Bistoni fuggivano, terrorizzati, Eracle li raggiunse, stese al suolo Diomede con un colpo di clava, ne trascinò il corpo lungo le rive del lago artificiale e lo gettò alle cavalle, che lo divorarono. 

Placata così la loro fame l'eroe riuscì a domarle senza fatica. 

E questa è una legenda. Ma potete trovarne scritte anche altre.  


La nona impresa: La cintura di Ippolita
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