Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Kom Ombo

Procedendo lungo il Nilo verso sud, si arriva a Kom Ombo. I monumenti presenti in questa località risalgono quasi tutti all'epoca tolemaica, quando la città divenne particolarmente importante grazie al miglioramento delle tecniche agricole.

Il tempio di Kom Ombo. anche se in parte rovinato, è di certo uno dei più affascinanti dell'Egitto. A picco sul Nilo, il santuario sorge su un promontorio nel punto in cui il fiume compie un'ampia curva. La sua costruzione ebbe inizio durante i Tolomei: il più antico sovrano menzionato nel tempio è Tolomeo VI Filometore (181-145 a C.); la maggior parte delle decorazioni risale però al regno di Tolomeo XII Aulete, mentre in età romana venne decorato il cortile. Il tempio di Kom Ombo è unico in tutto l'Egitto perchè ha la particolarità di essere consacrato a due triadi di divinità. La prima composta dal dio coccodrillo Sobek , la dea Hator e il dio lunare Khonsu; la seconda triade è composta invece da Haroeri (o Horo il vecchio da non confondere con l'Horo di Edfu), Tasenetneferet ("la buona sorella") e Panebtawy ("il signore delle due terre").

Da questa dualità di culto è derivato un edificio con una struttura architettonica inconsueta: il tempio, così come le porte e i passaggi che dalle facciate conducono ad esso, è doppio, ossia esso venne costruito non su uno , ma su due assi distinti paralleli. Oggi il tempio è in rovina e rimangono solamente parte del muro di cinta, alcune colonne, parte del pilone,degli atri ipostili e delle cappelle.

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