Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Il regno del dio Sobek

La regione del Fayyum era abitata  da numerosi coccodrilli  e questo animale divenne il dio principale  dell'intero Fayyum, adorato sotto il nome di Sobek.
Vivendo a stretto contatto col coccodrillo, gli antichi Egiziani che abitavano nelle campagne impararono ben presto a diffidarne. L'animale, che aveva il suo habitat nel fiume Nilo, nei grandi canali e nei vari specchi d'acqua, costituiva una continua minaccia per l'uomo. Il coccodrillo doveva pertanto essere  placato per mezzo di offerte e di preghiere e i suoi attacchi scongiurati attraverso il culto che lo rendesse benevolo nei confronti dell'uomo.

Non sorprende dunque che gli egiziani ne facessero una divinità padrona delle acque:Sobek; le acque stesse del Nilo, al quale si doveva la fertilità del terreno e la prosperità del paese, si diceva fossero originate dal sudore del dio-coccodrillo. 
Amenemhet III e altri faraoni, fecero costruire  per lui edifici sacri e in questo periodo vennero composti  in suo onore degli inni, nei quali Sobek, associato ad altre importanti divinità, divenne ricchissimo di attributi e di titoli. Grazie  alla sua identificazione col dio sole Ra, nella forma Sobek-Ra, il dio coccodrillo venne poi  ritenuto una divinità primordiale e creatrice, grazie alla quale viveva tutto l'Egitto.

In qualità di dio delle acque, si riteneva che Sobek svolgesse un ruolo fondamentale nelle vicende dell'irrigazione e nel controllo delle acque, fondamentali per l'economia egiziana. Se l'acqua abbondante-o quantomeno sufficiente- era considerata un suo dono, i periodi  in cui essa era scarsa erano fatti risalire alla sua collera nei confronti degli uomini.

Fu  Shedet ( capoluogo del Fayyum) il centro principale del suo culto, ed in questa città così come in altre località votate al culto di Sobek, si mantenevano uno o più coccodrilli sacri, i quali vivevano nei pressi di un piccolo lago artificiale, situato nei pressi del tempio della divinità. Lo storico greco Erodoto scrive a questo proposito che gli Egiziani di Tebe e del Fayyum " ritengono in modo particolare che i coccodrilli siano sacri. Sia l'una che l'altra delle popolazioni tra tutti i coccodrilli ne nutre uno, istruito a essere domestico; gli mettono agli orecchi pendenti di pietre fuse e d'oro, intorno alle zampe anteriori gli mettono braccialetti; gli danno in pasto determinati alimenti e vittime; mentre sono in vita li trattano con cura; quando muoiono, dopo averli imbalsamati, li seppelliscono in urne sacre. 

 

 

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