Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Erotodo: Le Storie_1

"Le storie"


"Questa è l'esposizione delle ricerche di Erodoto di Turi,
perchè le imprese degli uomini col tempo non cadano in oblio".

A proposito di costumi e leggi..fonte "Le Storie II 35, 36,37,77,78,,81.

35)Vengo ora a dilungare il mio discorso intorno all'Egitto, poichè molte cose meravigliose esso possiede e offre opere superiori ad ogni racconto, in confronto a ogni altro paese; per questo di esso più a lungo si parlerà. Gli Egiziani, conformemente al clima che è presso di loro diverso e al fiume che presenta una natura differente dagli altri fiumi,in molte cose hanno costumi e leggi contrarie a quelle degli altri uomini; presso di loro le donne vanno al mercato e commerciano, gli uomini invece standosene a casa tessono; e , mentre gli altri tessono spingendo la trama all'insù, gli Egiziani la spingono all'ingiù. I pesi, gli uomini li portano sulla testa, le donne sulle spalle. Le donne orinano stando diritte, gli uomini curvati. Soddisfano i loro bisogni dentro le case e mangiano fuori nelle strade, dicendo che le cose necessarie e indecenti coviene farle in segreto, quelle non indecenti pubblicamente. Nessuna donna è sacerdotessa né di divinità maschile né femminile, gli uomini invece di tutti gli dei e di tutte le dee.Di mantenere i genitori non c'è alcun obbligo per i figli che non lo vogliono, mentre per le figlie c'è l'obbligo assoluto anche se non lo vogliono.


36)I sacerdoti degli dei negli altri paesi portano i  capelli lunghi, in Egitto invece si radono. Gli altri uomini hanno la consuetudine in occasione di un lutto che le persone maggiormente colpite si radono la testa; gli egiziani invece, in occasione delle morti, lasciano crescere i capelli e la barba, mentre prima erano rasati. Per gli altri uomini la vita si svogle separatamente dagli animali, per gli egiziani invece la vita si svolge comune con gli animali. Gli altri vivono d'orzo e di frumento; fra gli egiziani invece chi si nutre di questi prodotti si attira la massima onta; fanno invece il pane di olira,che alcuni chiamano zeia. Impastano la pasta coi piedi e l'argilla con le mani (e raccolgono letme). Le parti sessuali gli altri le lscinao come nacquero, tranne quanti hanno appreso da loro, gli egiziani invece le circoncidono. Quanto ai vestiti, degli uomini ciascuno ne porta  due, delle donne invece ciascuna uno. Gli anelli e le funi delle vele gli altri le legano fuori, gli egizinai dentro. I Greci scrivono le lettere e contano portando la mano da sinistra verso destra, gli egizinai da destra verso sinistra; e facendo così essi dicono di fare a destra e che i graci fanno a sinistra. Due specie di caratteri essi hanno, e l'una si chiama sacra, l'altra demotica.

37)Essendo straordinariamente religiosi, assai più di tutti gli altri uomini, osservano le seguenti regole: bevono da tazze di bronzo, pulendole accuratamente ogni giorno, non chi si chi no, ma tutti. Portano vesti di lino sempre di bucato, curando ciò al massimo grado. Le parti sessuali le circoncidono per ragioni di pulizia, preferendo essere puliti piuttosto che di più bell'aspetto. I sacerdoti si radono tutto il capo ogni due giorni, affinchè né pidocchio né alcuna altra sozzura venga su di loro mentre attendono al culto degli dei. Portano, i sacerdoti, una sola veste di lino e calzari di papiro; altre vesti non è loro lecito prendere, né altri calzari. Si lavano due volte al giorno con acqua fredda e due volte ogni notte. Altri riti compiono, innumerevoli per così dire. Essi godono però anche non pochi privilegi, poichè niente consumano né spendono del loro patrimonio,ma per essi vengono cotti cibi sacri, e di carne di bue e di oca ciascuno ne riceve una grande quantità ogni giorno, e viene dato loro anche vino di vite. Di pesci invece non possono cibarsi. Fave non ne seminano affatto gli egiziani nel loro paese, e quelle che nascono non le mangiano crude né se ne cibano cuocendole; i sacerdoti poi non ne sopportano neppure la vista, ritenendo siano un legume impuro. Esercita il sacerdozio non uno solo per ciascuno degli dei ma molti, dei quali uno è il sommo sacerdote, e quando questi muore ne prende il posto il figlio.

77)Fra gli egiziani stessi, quelli che abitano nella parte dell'Egitto che viene seminata sono nel curare il ricordo del passato di gran lunga i più dotti fra tutti gli uomini di cui io giunsi a fare esperienza. Tale tenore di vita essi osservano: si purgano tre giorni di seguito ogni mese, andando a caccia della salute con emetici e clisteri, poichè ritengono che dai cibi di cui ci si nutre vengano agli uomini tutte le malattie. Del resto anche per altre ragioni gli egiziani sono, dopo i Libici, i più sani di tutti gli uomini, a quanto io credo a causa del clima, poichè le stagioni non subiscono mutamenti: chè agli uomini le malattie vengono soprattutto per i cambiamenti, sia di tutte le altre cose, sia particolarmente delle stagioni. Mangiano pane facendo con olira pani che essi chiamano cillesti. Usano vino tratto dall'orzo, perchè non hanno nel paese viti. Di pesci si cibano, alcuni crudi seccandoli al sole,altri disseccati sotto sale. Fra gli uccelli mangiano le quaglie e le anitre; quelli piccoli fra gli uccelli poi li mangiano crudi, dopo averli prima salati. Quanto agli altri animali che hanno, sia pesci sia uccelli, all'infuori di quelli che vengono considerati sascri, tutti gli altri li mangiano bolliti e arrostiti.

78)Nei banchetti  di quelli fra loro che son ricchi, quando hanno terminato il pranzo, un uomo porta attorno un cadavere di legno scolpito posto in una bara, imitando alla perfezone e per  colori e per lavoro, di grandezza tutto insieme di uno o due cubiti, e mostrandolo a  ciascuno dei commensali, dice:" Guardando questo bevi e godi: chè morto tale sarai". Questo fanno durante i
banchetti.

81)Indossano tuniche di lino ornate di frange intorno alle gambe, che essi chiamano calasiri; su queste portano mantelli  bianchi di lana gettati sopra. Nei santuari però non si portano vesti di lana né  vengono con questi sepolti, poichè non è permesso dalle leggi sacre. S'accordano in ciò con i precetti che sono chiamati orfici e bacchici mentre sono in realtà egiziani, e con quelli pitagorici. Infatti neppure  a coloro che partecipano a questi misteri è lecito venir sepolto in vesti di lana. Riguardo a ciò viene narrato un racconto sacro.

A proposito delle feste religiose .Fonte: "Le storie II 58, 59, 60, 61,62,63.


58)"Comunque, grandi solennità religiose nazionali e processioni e cortei sacri gli Egiziani sono quelli che primi fra gli uomini li celebrarono, e da loro hanno appreso i Greci. Prova di questo è per me il fatto seguente: le feste egiziane appaiono celebrate da molto tempo, mentre quelle greche sono state iniziate di recente."

59)Gli Egiziani celebrano solenni feste religose nazionali non una volta sola all'anno, ma molte ne celebrano, e sopratutto e con grande fervore nella città di Bubasti in onore di Artemide, e poi nella città di Busiris in onore di Iside. In questa città c'è un tempio di Iside grandissimo, e la città si trova in Egitto al centro del Delta; Iside in lingua greca è Demeter. Come terza celebrano una grande festa in onore di Atena nella città di Sais, come quarta ad Eliopoli in onore di Helios, una quinta nella città di Buto in onore di Latona, una sesta nella città di Papremis in onore di Ares.

60)Quando vanno alla città di Bubasti compiono le seguenti cerimonie: navigano insieme uomini e donne, e gran folla di persone di entrambi i sessi in ciascuna barca; alcune donne portano i crotali e li fanno risuonare, altri suonano il flauto durante tutta la navigazione. Il rimanente delle donne e degli uomini cantano e battono le mani. E ogni volta che nel corso della navigazione giungono all'altezza di qualche altra città, accostando la barca alla terra fanno questo:alcune donne fanno quello che ho detto prima,altre invece gridando motteggiano le donne di quella città, altre danzano, altre si sollevano gli abiti alzandosi in piedi. Fanno questo ad ogni città lungo il fiume. Quando poi sono giunti a Bubasti celebrano la festa compiendo grandi sacrifici, e viene consumato più vino di vite durante questa  festa che in tutto il resto dell'anno. Frequentano tutti insieme la festa sia uomini che donne, ad eccezione dei fanciulli, anche fino a 700.000, a quanto dicono gli abitanti del luogo.

61)Questa festa  si svolge dunque così; come celebrano invece la festa in onore di Iside nella città di Busiris è stato già da me narrato. Si percuotono dopo il sacrificio tutti  e tutte, molte decine di migliaia di persone. In onore di chi si percuotono non mi è lecito dirlo. Tutti i Cari che abitano in Egitto fanno ciò ancora con tanto maggior zelo degli altri in quanto si feriscono anche il viso con le spade, e con questi atti rivelano di essere stranieri e non egiziani.

62)Dopo essersi raccolti nella città di Sais per la festa, in una certa notte tutti accendono molte lucerne all'aperto intorno alla casa in circolo. Le lucerne sono costituite da vasi pieni d'olio e di sale, e alla superficie c'è sopra il lucignolo stesso , ed esso arde per tutta la notte, e la festa ha il nome di "accensione delle lucerne". Quelli degli egiziani che non vanno a questa festa, aspettando la notte acccendono anch'essi tutti le lucerne, e così non solo in Sais si accendono lucerne, ma anche in tutto l'Egitto.. Quanto alla ragione per cui questa notte ha ottenuto luce e onoranze, viene narrato a tale riguardo un racconto sacro.

63)Andando  ad Eliopoli e a Buto offrono soltanto sacrifici. A Papremis invece compiono bensì sacrifici e riti sacri come altrove nel paese, ma quando il sole è giunto al tramonto si danno da fare attorno alla statua del dio, mentre la maggior parte dei presenti con clave di legno stanno ritti all'ingresso del tempio; altri poi che pregano, in numero di più di mille uomini, tenendo ciascuno un bastone stanno anch'essi ritti tutti insieme dall'altra parte. La statua, che è in un piccolo tempio di legno dorato, la portano il giorno precedente in un altro edificio sacro. I pochi rimasti intorno alla statua  tirano  un carro a quattro ruote che porta il  tempietto e la statua che sta nel tempietto, mentre gli altri ritti all'ingresso non permettono di entrare, e quelli che pregano, venendo in soccorso del dio, li percuotono sebbene essi si difendano.Allora si accende una violenta battaglia a colpi di bastone, si fracassano le teste e, a quanto io credo, molti muoiono anche in seguito alle ferite; gli Egiziani affermavano però che nessuno muore. Questa festa gli abitanti del luogo dicono d'averla introdotta in uso per il seguente motivo: abitava in quel santuario la madre di Ares, ed Ares, essendo stato allevato lontano, divenuto adulto giunse, volendo intrattenersi con la madre; ma i servi della madre, non avendolo mai visto prima, non gli permettevano di accostarsi, anzi lo respingevano; egli allora, conducendo da un'altra città uomini, trattò duramente i servi ed entrò presso la madre. In seguito a ciò dicono di aver introdotto questa zuffa nella festa in onore di Ares.


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