Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Giza

Furono necessari 6500 lampadine, un mese di preparativi e parecchia audacia per illuminare La Grande Piramide di Khufu, a Giza, e realizzare la più grande fotografia mai scattata con il flash. Era la notte del 24 maggio 1959. Il fotografo Joe Covello.

L’immensa necropoli di Giza si estende sull’altopiano desertico occidentale, non lontano dal Cairo. Fu il cimitero di Eliopoli, la città di Atum, il Disco Solare. In seguito la necropoli fu inglobata nel cimitero della capitale Menfi. Cheope, grande re della IV dinastia volle erigere la sua tomba monumentale su questo altopiano roccioso perché il luogo della sua dimora eterna doveva essere visibile anche a grande distanza. Chefren, figlio e successore di Cheope, eguagliò quasi l’esempio paterno. La sua piramide era solo tre metri più bassa, ma poiché sorge su un luogo più elevato, al centro delle tre piramidi, sembra dominare l’altipiano di Giza. La terza piramide, quella più a sud, venne costruita da Micerino, probabilmente fratello o figlio di Chefren: le sue dimensioni sono circa un quarto di quelle delle altre due. Intorno alle tre piramidi si raggruppano le tombe a mastaba dei familiari e dei cortigiani, disposte lungo ordinati sentieri. I templi mortuari di tutte e tre le piramidi si stagliano di profilo sul lato orientale; delle rampe che le collegavano al Nilo, quella di Micerino non fu mai terminata e quella di Cheope è sepolta nella sabbia. Su tutto il complesso sembra vigilare la Sfinge. L’antica necropoli di Giza è ancora utilizzata come cimitero dagli abitanti di Nazlet al-Simman.

La posizione delle piramidi fa pensare

La piana di Giza, dal punto di vista geografico, non è un posto qualunque e la posizione delle piramidi, se casuale, sarebbe una formidabile coincidenza. La Grande Piramide di Cheope poggia, infatti, esattamente al centro della massa terrestre, cioè all’incrocio fra il meridiano (il 30°) e il parallelo (il 30°), che coprono la maggiore porzione di terra.

In questo senso non è azzardato affermare che la Grande Piramide segna il vero centro del mondo. È possibile che gli antichi siano stati in grado di individuarlo e abbiano voluto sottolinearlo costruendoci sopra i loro enormi monumenti? Per quanto riguarda l’orientamento delle piramidi ci troviamo davanti ad un’altra inquietante coincidenza o a una perizia dei costruttori che anche oggi è difficile imitare.

Le quattro facce della Grande Piramide guardano esattamente verso il nord, il sud, l’est e l’ovest del mondo. Secondo recenti calcoli la differenza con il polo nord magnetico è di appena tre minuti di grado, uno scarto davvero insignificante (0,015 %). Come è stato possibile ottenere tanta precisione quando il più riuscito tentativo moderno di orientare un edificio (l’Osservatorio astronomico di Parigi) registra una distanza dal nord magnetico di ben sei minuti? E c’è ancora un’altra osservazione da fare. È stato evidenziato che tirando le due diagonali nord-est, nord-ovest della Grande Piramide si forma un cono che racchiude esattamente il delta del Nilo. Con quali mezzi i costruttori sono riusciti a misurare l’esatta posizione del fiume rispetto a Giza? È lecito allora domandarsi: sono tutte fortunate coincidenze o è un altro dei grandi misteri che aleggiano attorno alle più famose e antiche costruzioni del mondo.