Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Il Graal, simbolo immortale

La letteratura che narra le vicende della ricerca del Graal è molto abbondante e le diverse narrazioni differiscono notevolmente, anche se conservano simboli comuni che fungono da elementi chiarificatori per tentare un'interpretazione di fondo della leggenda. 

Ma quali che siano le origini e i termini in cui la storia viene narrata, il punto fondamentale è che il Graal è un simbolo dietro cui si nasconde una realtà immateriale, non un oggetto tangibile.

Si può osservare che i diversi cantori lo hanno assimilato nei loro scritti a un oggetto che potesse essere prezioso al pubblico cui lo scritto stesso si rivolgeva. Così chi scriveva per un pubblico cristiano lo descrisse come la coppa in cui fu raccolto il sangue di Cristo, chi si rivolgeva a popolazioni pagane e celtiche (o almeno di origine pagana) lo assimilò al paiolo dell'abbondanza del dio Bran, chi parlava in termini ermetici per alchimisti e occultisti lo definì una pietra. 

L'elemento comune di queste descrizioni è l'assoluta preziosità del Graal e la sua capacità di restaurare un'età dell'oro, il Paradiso terrestre, quando l'uomo poteva ancora parlare con Dio o con gli dei, a seconda della religione. 

Dal punto di vista cristiano: se il messaggio d'amore di Cristo fosse vissuto da ogni uomo, non v'è dubbio che la Terra conoscerebbe una prosperità tale da essere considerata, allo stato attuale dei fatti, soltanto un'utopia; in questo senso il significato del Graal può essere veramente quello del sangue di Gesù versato sulla croce (Sangral=Sangreal= sangue regale). 

Il Graal in ogni caso è il "Bene che è andato perduto e che deve essere ritrovato", in senso pagano la chiave per far ritornare l'antica età dell'oro, in senso cristiano la  chiave dell' Eden ove fu posto in primo luogo l'Adamo celeste.

Non a caso è stato scelto il simbolo della coppa che rappresenta l'anima dell'uomo, ricettiva, aperta verso il Sole: si noti che coppa o calice sono usati per contenere le ostie eucaristiche e di conseguenza l'associazione tra il Graal e la coppa dell'ultima cena è evidente, come è pure evidente che si tratta di un'analogia simbolica e non di una identità di oggetti materiali. 

La ricerca del Graal è perciò anzitutto un viaggio nei paesaggi dell'anima e ha come strumento principale, anzi come arma, la preghiera giornaliera, volta a ottenere un nutrimento celeste. 

La leggenda del Graal nasconde molti segreti. Alcuni insospettati, altri discutibili, ma sempre e comunque collegati a ragioni profonde. 


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