Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Aton,Akhenaton, Akhetaton.......

Atun dio del sole
creatore dell'universo

(Bassorilievo dipinto del tempio di Akhenaton a Karnak, con scena di offerta a Aton)

Il nome Aton, significa semplicemente "il disco". Sin dal Medio Regno era stato riconosciuto sia come una fisica manifestazione del dio sole Ra di Heliopolis sia come simbolo della divinità strettamente associata al faraone. Aton poteva essere rappresentato come un disco solare alato, oppure come un dio a testa di falco.

Il culto di questa divinità si sviluppò durante gli anni di regno del faraone Amenhotep IV , il quale tentò in Egitto una vera e propria rivoluzione monoteista. In un primo tempo il culto di Aton coesistette con quello degli altri dei, poi, forse perchè egli incontrò opposizione alle sue opinioni, o perchè divenne sempre più convinto delle sue credenze, questa pacifica coesistenza divenne inaccettabile. A partire dal quinto anno di regno in poi , il dio Amon fu oggetto di vera e propria persecuzione organizzata: il suo nome e, più raramente, la sua immagine vennero cancellati ovunque si trovassero.

 Akhenaton
Il Sovrano inoltre cambiò il suo nome da Amenhotep ("Amon è soddisfatto") in Akhenaton, ossia "Colui che giova all'Aton", respingendo in tal modo la protezione di Amon, dio dinastico e nazionale per eccellenza dell'Antico Egitto. Fermando tutti i rituali dei culti che garantivano le offerte reali, Akhenaton fece si che i vecchi templi fossero chiusi, o si trovassero comunque in difficoltà mai sperimentate prima. Allo sconforto del vecchio clero contribuì il fatto che molte ricchezze vennero trasferite ad Aton, il cui culto e il principale devoto, il re, divennero estremamente ricchi. Le proprietà confiscate da Amon vennero poi amministrate da membri del governo centralizzato piuttosto che da sacerdoti. La vecchia immagine del dio a testa di falco venne abbandonata e Aton assunse la forma di un disco solare sormontato dal cobra, simbolo di regalità, e con lunghi raggi che terminano in piccole mani che reggono l'ankh, simbolo di vita. Diversamente dagli altri dei,
Aton era visibile a tutti nel cielo, eppure, allo stesso tempo, del tutto
impersonale: un simbolo astratto, privo di forma umana e che non poteva pertanto inserirsi nelle tradizionali scene religiose. Questa sua prerogativa,che
ne faceva il dio di una religione evoluta, era concettualmente estranea
all'uomo comune e fu tra le cause dell'indifferenza della gente verso il nuovo culto.

Akhetaton
Nel corso del suo quinto anno di regno , Akhenaton decise di abbandonare Tebe, la tradizionale sede dei culti di Amon, per una nuova capitale che fosse dedicata al disco solare. Il sovrano, che si definiva figlio di Aton e suo unico intermediario, diede inizio, affiancato dalla regina Nefertiti, a una vera e propria rivoluzione politico-religiosa che coinvolse anche l'arte. Nell'editto che decreta la fondazione della città di Akhetaton, ossia "Orizzonte dell'Aton", Akhenaton afferma che il luogo per la nuova capitale è stato scelto dallo stesso dio Aton.

Sfortunatamente, il sovrano non ci dice come il dio avesse fatto la sua scelta,anche se è probabile che Akhenaton fosse attratto da Tell-el-Amara (antica Akhetaton) per la sua particolare topografia; molti viaggiatori moderni hanno infatti notato come, sopratutto quando vista dal fiume , la forma naturale delle colline vicine al sito ricorda quella del geroglifico per "orizzonte".

Il nome Akhetaton denota non solo la città vera e propria, ma anche tutto il territorio circostante, il cui limite era definito da una serie di stele di confine collocate in punti strategici nelle colline su entrambe le rive (undici sulla riva orientale, tre su quella occidentale). Queste stele erano scolpite nella roccia; i testi in geroglifico, sormontati dal dio Aton sotto forma di disco solare, stabilivano i confini della città ed elencavano alcuni edifici che il sovrano fece costruire per il suo dio. A oriente di Tell-el-Amarna si trova l'altipiano arabico, che venne scelto dal sovrano e dai suoi funzionari come sede della necropoli della città. Le tombe vennero scavate nella roccia. Alcune di esse contengono versioni dell'inno ad Aton. La più lunga di queste versioni si trova nella tomba di Ay: questo testo è stato preservato dalla distruzione grazie alla sabbia che era penetrata all'interno della sepoltura attraverso l'ingresso e l'aveva riempita fin quasi al soffitto.

Il grande Inno all'Aton è una bellissima invocazione al dio e una delle più belle composizioni che ci abbia fornito la letteratura egiziana.
Akhetaton venne abbandonata dopo la morte del sovrano, fu lasciata a se stessa e, ricoperta dalle sabbie, venne finalmente riportata alla luce soltanto molti secoli dopo grazie agli scavi francesi, tedeschi e inglesi.

Conclusione
L'anomala, sconvolgente esperienza di Tell-el-Amarna rappresentò per gli egiziani qualcosa di troppo orginale e innovativo per essere accolto in una cultura tanto fortemente legata alla tradizione e al passato, e che proprio all'idea di una immutabile continuità riflessa soprattutto nel culto dell'immortalità dei sovrani traeva una forza incomparabile. Non desta meraviglia, da questo punto di vista, il fatto che Akhenaton subì, dopo la morte, una damnatio memoriae; il suo nome venne dimenticato e addirittura omesso nelle liste ufficiali dei re d'Egitto e, quando proprio non si poteva fare a meno di nominarlo, egli era chiamato come "il vinto di Akhetaton", la storia, tuttavia, lo ricorda come una personalità di grandissimo rilievo.

Se vuoi restare aggiornato sulle ultime novità del blog seguimi su GOOGLE NEWS