Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Ma la civiltà Egizia da dove ha origine?

I misteri delle piramidi, la complessa religione, l'affascinante scrittura geroglifica sono alcune delle tessere che compongono il mosaico che illustra l'antica Civiltà Egizia. Ma uno dei quesiti più avvincenti è quello delle origini. 

Può questa civiltà essere eredità di Atlantide? 
Certo è che ci troviamo di fronte a un complesso culturale completo fin dall'inizio dell'Egitto dinastico e che in seguito non andrà incontro a uno sviluppo ma, dopo un' alternanza di fioriture e periodi oscuri, finirà per disperdersi sotto i Tolomei. Lascia molto perplessi il fatto che nell'Antico Egitto predinastico, la cui cultura è essenzialmente agricola e pastorale, sia scaturita  in un tempo  brevissimo in termini storici una civiltà capace di una scrittura complessa e dettagliata come quella geroglifica, con un calendario assai preciso è un culto ricco come quello egiziano.

Il popolo che conosceva  le dimensioni e il peso della terra e il numero d'oro, la legge della precessione degli equinozi non può aver trovato questi dati per caso. A questo riguardo, l'ipotesi senz'altro più suggestiva è che l'Egitto abbia ereditato la sua cultura da Atlantide.

Certo è che Atlantide scomparve presumibilmente intorno al 12.000  a.C., e che l'unificazione tra l'Alto e il Basso Egitto avvenne all'incirca nel 3200 a. C., o, secondo una datazione più attendibile, nel 4200 con un intervallo di ben 8800, oppure 7800 anni.
Eppure bisogna tener conto del fatto che Platone scrisse Il Timeo con tutti i riferimenti ad Atlantide dopo essere stato a studiare presso l'antica scuola di Eliopoli e che è molto probabile che abbia appreso qui tutti i dati sulla civiltà e sulla distruzione della misteriosa terra sita oltre le colonne d'Ercole.  Appare logico quindi dedurre che i sacerdoti della scuola conservassero la summa delle conoscenze riguardanti Atlantide.


È la Sfinge uno dei misteri più complessi dell'Antico Egitto, infatti secondo l'egittologia ortodossa essa viene attribuita al Faraone Chefren  che l'avrebbe fatta costruire intorno al 2700 avanti Cristo. Ora, tale attribuzione è dovuta all'iscrizione posta su una Stele che si trova tra le zampe anteriori della Sfinge, posta lì per ordine di Thutmosis  IV (1400 avanti Cristo).

Sulla stele Tuthmosis racconta come ebbe in sogno la visione della Sfinge che gli parlava promettendogli la corona d'Egitto se avesse fatto rimuovere la sabbia che la ricopriva. Nell'ultima frase leggibile della stele si trova il segno geroglifico usato per khaf che potrebbe essere la prima sillaba del nome Chefren, ma potrebbe anche non esserlo, visto che si tratta di un segno molto usato.

Esiste, però, anche un'altra piccola stele, scoperta da Mariette verso la metà dell'Ottocento, su cui, tra le importanti imprese compiute da Cheope, predecessore di Chefren, viene citata la scoperta di un tempio di Horus in vicinanza della Sfinge, il che fa pensare che l'imponente scultura fosse già lì.

Può essere quindi che la Sfinge sia stata costruita da un gruppo di emigrati di Atlantide?
Questa ipotesi è suffragata dal fatto che l'erosione che ne ha segnato i fianchi sembra dovuta piuttosto all'acqua che non al vento e alla sabbia. Dalla data ipotetica della costruzione intorno al 2700 a.C., infatti, la Sfinge trascorse la maggior parte della sua vita sepolta nella sabbia, così che la sola azione eolica non giustifica le profonde erosioni trasversali. Se effettivamente la Sfinge avesse subito l'azione erosiva dell'acqua la sua datazione dovrebbe essere anteriore alle grandi alluvioni che i Geologi pongono tra i 15000 e i 10000 anni fa. L'eredità di Atlantide sarebbe dunque possibile.

Ma gli interrogativi non sono finiti. C'è infatti anche la questione della tecnica di costruzione usata per erigere il muro che si trova presso la Sfinge e che porta le stesse tracce di erosione attribuibile all'acqua. Questo muro presenta blocchi di pietra del peso di una cinquantina di tonnellate disposti uno sull'altro: un peso strabiliante se si pensa che è già un problema immaginare come siano stati sollevati i blocchi delle grandi Piramidi che non superano le 12 tonnellate. 

È lecito Allora supporre che la Sfinge e il muro siano stati costruiti in epoca antichissima da costruttori in possesso di una tecnologia che poi andò, almeno in parte, perduta? I pro e i contro riguardo a questa teoria si fronteggiano e le parti restano arroccate sulle loro posizioni: ma possiamo sperare che in un futuro non troppo lontano si potrà conoscere una soluzione soddisfacente.