Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Cenni geografici

Situato sull’estremo lembo nord-orientale del continente africano, l’Egitto (Misr in arabo) si estende per oltre 1 milione di chilometri quadrati, compresi fra il mar Mediterraneo a nord, la Libia a ovest, il Sudan a sud e il Mar Rosso a est, con la penisola del Sinai che già appartiene geograficamente al continente asiatico. Il territorio egiziano è costituito prevalentemente dai deserti libico e arabico, che si estendono rispettivamente a occidente e a oriente della valle del Nilo, il grande fiume che rappresenta la principale fonte di sussistenza del Paese. 
La Valle del Nilo 
Il Nilo scorre per 1500 km da sud a nord, dividendo il Paese in due aree geograficamente distinte e costituendo la fonte principale per io sviluppo del Paese. Lungo la sua valle si aprono i territori fertili che creano una striscia di terra verde, larga tra i 10 e i 20 km, tra Assuan e IL Cairo. Ramificazioni di origine eolica si spingono fino alle depressioni del deserto Libico, dove sorgono le oasi più fiorenti. Sviluppatasi fin dall’antichità, grazie alle inondazioni del fiume che fino alla costruzione delle moderne opere idrauliche avvenivano annualmente, oggi Ia valle del Nilo rappresenta l’unica area coltivabile del Paese: il 3,5% dell’intero territorio, in cui si concentra circa il 98% della popolazione. Con la costruzione delle dighe di Assuan, negli anni a cavallo fra il XIX e il XX secolo, il flusso delle acque è stato regolato, permettendo così una costante irrigazione di tutta l’area fertile e la conseguente estensione dei territori coltivabili. Il Delta del Nilo, che si apre a nord del Cairo, è costituito da due ramificazioni principali, le quali portano l’acqua nella valle creando un’area coltivabile di circa 23 .000 kmq. Oltre a essere fonte di sostentamento alimentare, con le sue piene che hanno permesso lo sviluppo del Paese, il Nilo ha rappresentato anche una fonte preziosa di materie prime per l’edilizia: è nei suoi fondali che gli antichi Egizi prelevavano il fango argilloso e la sabbia calcarea da utilizzare nella costruzione degli edifici che ancora oggi simboleggiano l’Egitto in tutto il mondo. Il deserto , che copre la maggior parte del territorio egiziano, si distingue in deserto Libico (a occidente della valle del Nilo) e deserto Arabico (a oriente). 
IL deserto Libico è un altopiano calcareo completamente arido e privo di vegetazione; vi si trovano colline isolate di piccole dimensioni a testimoniare la potenza dell’erosione del vento del deserto: il fenomeno delle tempeste di sabbia (soprattutto nella parte meridionale) e particolarmente violento nel periodo fra marzo e giugno, quando il vento proveniente da sud (khamsin) solleva muri di sabbia bloccando l’intera vita delle oasi, fino a pericolo passato. Nella parte settentrionale del deserto si trova Ia depressione di El-Qattara, la più vasta e la più profonda (137 m sotto il livello del mare), caratterizzata da scarsa vegetazione con rari pozzi di acqua salmastra. Per trovare vere e proprie oasi ci si deve spostare nella zona centrale, dove le depressioni, pur di non considerevole livello, costituiscono ampie aree coltivabili, su un terreno argilloso ricco di minerali. Completamente differente è il deserto Arabico, costituito prevalentemente dalla catena montuosa che si estende lungo la Costa del Mar Rosso. Le alture, molte delle quali superano i 2000 metri, sono formate da strati di arenaria nubiana e calcarea, mentre le vette sono di origine vulcanica. La vegetazione è concentrata nelle valli e nelle gole protette dove sgorgano le rare sorgenti d’acqua, che fungono da oasi per I beduini nomadi che popolano la zona. Simile al deserto Arabico è la penisola del Sinai, con un vasto altopiano di arenaria e roccia calcarea nella parte settentrionale e un massiccio montuoso nella parte meridionale, che comprende anche la vetta più alta dell’Egitto: il Gebel Katherina, 2641 metri.Le coste I 900 km di coste che si affacciano sul Mediterraneo rappresentano, pin che una meta turistica per gli amanti del mare, lo sbocco fondamentale per i commerci del Paese, con il porto di Alessandria che smaltisce l’80% dei traffici internazionali. Le placide spiagge di sabbia, dal carattere tipico mediterraneo, sono lunghe e raramente interrotte da promontori di rilievo. La costa mediterranea del Sinai è un susseguirsi di dune sabbiose fra le quali emergono lagune saline. La costa del Mar Rosso, sia quella continentale che quella della penisola del Sinai, è formata da promontori fra i quali si aprono profonde insenature. Il deserto si affaccia su un mare cristallino, spesso immediatamente profondo, ricchissimo di flora e fauna marine, fra cui estese barriere coralline che costituiscono una delle principali attrazioni. Di fronte alle coste, sparsi in questo mare tropicale chiuso, emergono numerosi isolotti e secche che ne fanno un ambiente unico e suggestivo.

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