Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Il Fayyum


 
 
Fayyum (arabo Al-Fayyum), regione amministrativa dell'Egitto settentrionale, corrispondente a una vasta depressione del deserto libico nordorientale, attraversata dal canale Bahr Yûsef, una diramazione del Nilo. La regione comprende inoltre il Birkat Qarun, un lago salmastro che ne occupa la parte più depressa (44 m sotto il livello del mare). Il Fayyum ha una superficie di 1.827 km² e una popolazione di 1.989.900 abitanti (1996).

Il territorio, particolarmente fertile, è coltivato a cotone, lino, canapa, riso, canna da zucchero, rose, aranci, peschi, melograni, fichi, viti e ulivi. L'economia si basa, inoltre, sull'allevamento di ovini e pollame e sulla pesca. Città principale e capoluogo amministrativo è Al-Fayyum (250.000 abitanti nel 1992). 
Nell’antichità zona paludosa e salmastra per il consistente afflusso delle acque del Bahr Yûsef nella depressione del lago Qarun, la regione del Fayyum fu abitata fin dall’età Neolitica, come testimoniano i numerosi ritrovamenti di manufatti risalenti al VI millennio a.C. La bonifica dell’area, avviata intorno al 2000 a.C. da Sesostri I e portata avanti da Amenemhet III, faraoni della XII dinastia, fu il primo passo per la trasformazione del territorio in uno dei più importanti centri di civilizzazione dell’Antico Egitto, e che raggiunse l’apice a metà del III secolo a.C. Fu in quel periodo che Tolomeo II  Filadelfo affidò a ingegneri greci le grandi opere di drenaggio che trasformarono la regione in una vasta zona agricola abitata da migliaia di persone.

Gli scavi archeologici hanno infatti portato alla luce numerosi villaggi e templi sepolti dal progressivo processo di desertificazione: da Karanis, centro di raccolta e smistamento di prodotti agricoli, come raccontano i circa duemila papiri ritrovati, ad Al-Fayyum, l’antica Arsinoe, sede del culto del dio coccodrillo Sobek, ribattezzata dai greci Crocodilopoli, oggi capoluogo della regione; dalla piramide di Hawara, elevata per Amenemhet III e affiancata dal labirinto narrato da Strabone, ad Al-Biyahmu che Erodoto ci racconta sede delle due gigantesche statue dedicate ad Amenemhet III. A partire dal V secolo d.C. il Fayyum fu gradualmente abbandonato dalla popolazione a causa del processo di inaridimento della zona fino al XII secolo quando Saladino, sultano d’Egitto, ripristinò l’antico canale voluto dai faraoni tebani e diede nuovo vigore all’agricoltura.
 
 
 
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