Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

I testi delle piramidi


Quelli che vengono definiti "Testi delle Piramidi", non sono, come viene spesso ritenuto, un complesso di testi, ma un totale di 759 formule o espressioni diverse che in nessuna piramide appaiono al completo. Probabilmente venivano pronunciate quando il corpo del re era preparato per la sepoltura, mentre la mummia veniva collocata nel sarcofago e mentre si portavano gli oggetti funebri nella tomba. Dal loro linguaggio appare evidente che avevano una tradizione antichissima, ma i primi ad essere incisi sono quelli che appaiono nella piramide di Unis che regnò alla fine della V dinastia, verso il 2490 a.C. La Formula 554 descrive il faraone in forma di Toro Possente che raggiunge gli dei tra le stelle: ‘‘Tu sei il figlio della Grande Mucca Bianca! Essa ti ha concepito, ti ha partorito e ti protegge. Attraverserà il fiume con te, poiché tu appartieni a coloro che stanno intorno al sole e circondano la Stella del Mattino!". In loro compagnia anche il re sarebbe diventato una stella: "Il cielo è limpido e Sothis risplende perché io, figlio di Sothis, sono vivo e gli dèi si sono purificati per me nell’Orsa Maggiore, le stelle imperiture" (Formula 302). L’ultimo gruppo di formule, che risalgono all’Antico Regno, mostra il re collegato a Ra, signore del Sole. Probabilmente ciò fu dovuto alla proclamazione di Ra quale divinità nazionale durante la V dinastia: da allora si pensò che il destino del re fosse di veleggiare ogni giorno con il dio Sole su un’imbarcazione attraverso il cielo

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