Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Il Mistero della Romagna, i paesi dove i morti ritornano e qualche volta uccidono.

 

Ci sono dei paesi in Romagna, dove i morti ritornano. Ancora oggi i contadini romagnoli, ricordando alcuni episodi, sentono accapponarsi la pelle e ci sono luoghi dove è meglio non passare la notte. 

Brisighella e la suora della morte. 

Andremo ora a raccontare cosa è accaduto, molti anni fa, al parroco di Brisighella, un uomo di grande cuore e vasta cultura. 

Dunque, si racconta che era stato chiamato al capezzale di un moribondo verso le due di notte, ed era subito partito per raggiungere la vecchia casa colonica in cima alla montagna. 

Per evitare due brutti tornanti aveva lasciato la macchina ai bordi della strada, in località, Zattaglia, e aveva percorso a piedi i cento metri di terra che lo separavano dal cascinale. 

Arrivò appena in tempo per dare l'estrema unzione a un vecchio boscaiolo che gli morì tra le braccia. Ancora scosso uscì nella notte. 

Man mano che camminava si sentiva mancare le forze., e le gambe gli si intirizzivano, nonostante fosse una tiepida notte d'estate. 

Ed ecco che davanti a lui, a pochi metri, prese forma una strana cosa, disarticolata che si muoveva a scatti, come un burattino, a mezo metro da terra: il prete capì che quell'essere che gli veniva incontro gli stava succhiando le energie. 

Era ormai congelato e paralizzato quando se lo vide dinanzi, sembrava una suora, e lo guardava fisso; i suo occhi, raccontò poi il sacerdote: "parevano marci e fosforescenti". Gli passò vicino come una folata di ghiaccio diretta alla casa del morto, dove scomparve. 

 

Brisighella (fonte wikipedia)

Sempre a Brisighella è ambientata un'altra storia, davvero agghiacciante. Una signora aveva uno zio prete, vecchio e malato che aveva servito con devozione e curato con amore. E quando lui le chiedeva come poteva ricompensarla di tanti sacrifici lei gli ripeteva sempre la stessa cosa: "Quando sarete morto, dovrete venirmi a dire come si sta di là".

Lo zio morì e gli fu allestita la camera ardente al pian terreno. Quella notte la donna, che si chiamava Aurelia, aspettava nella stanza di sopra un segno del vecchio zio. E finalmente  venne la chiamata. 

Nella stanza con Aurelia dormiva anche sua sorella, ed anche ques'ultima sentì chiamare. Ma la voce era terrificante, e Aurelia non era più tanto sicura di voler "sapere come si stava di là". 

Ma qualcosa la chiamava di sotto, e, senza dar retta alla sorella, Aurelia prese un lume e scese la scala. Poco dopo la sorella Leonilde sentì un terribile grido e si precipitò a soccorrerla.

Aurelia lottava contro una forza invisibile che le attanagliava la mano e la trascinava giù. Leonilde, la afferrò per un braccio e finalmente Aurelia riuscì a divincolarsi. Ma sulla mano per parecchi giorni rimasero le tracce livide di cinque dita. 


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