Abido e il culto di Osiride
Abido, necropoli di This, fu la dimora di Osiride, ivi introdotto durante la V dinastia. Divenne così uno dei centri più famosi di tutto l’Egitto e la sua posizione di più importante centro religioso la mantenne per molti secoli. Qui furono costruiti molti sacrari, e templi. Nella XII dinastia, Sesostri III si fece innalzare un tempio funerario in aggiunta a quello collegato alla sua piramide a Dahshur. Ahamosi re della XVIII dinastia eresse un cenotafio per sua nonna, e si sa di altri templi costruiti dai re delle dinastie XVII e XVIII, per proseguire con Ramesse II che ne accrebbe notevolmente il numero.
Il tempio più famoso di Abido è, quello di Sethi I padre di Ramesse II, famoso per la bellezza dei rilievi al suo interno e per la forma insolita che lo caratterizza. L’edificio comprende sette santuari dedicati a Ptah, Ra-Horakhti, Amon, Iside, Horo Osiride ed a Sethi stesso.
Ad Abido si celebravano ogni anno i Misteri di Osiride, durante l’ultimo mese dell’inondazione, (Ottobre), quando le acque alluvionali si ritiravano. Nel Nuovo Regno, i misteri duravano otto giorni e cominciavano quando i sacerdoti trasportavano a spalla una statua del dio verso la sua tomba, che per tradizione si trovava sul sito di quella del re della I dinastia, Zer (Djer). La processione, guidata da un sacerdote che indossava una maschera raffigurante uno sciacallo, era composta da sacerdoti e sacerdotesse che impersonavano le figure principali del mito osiriaco. I tre giorni e le tre notti successivi erano dedicati alle lamentazioni: dopo aver sepolto la statua, le piangitrici, capeggiate da “Iside” e “Nefti, compiangevano il dio. Seguiva la rappresentazione del processo di Seth al cospetto del Tribunale degli Dei, e una finta battaglia fra i fedeli di Seth e quelli di Osiride. Alla fine, Osiride riappariva trionfalmente nella sua Barca sacra, Neshmet, e si compiva l’atto più sacro dei Misteri, che simboleggiava la resurrezione del dio: l’erezione del pilastro Djed, l’antica rappresentazione della colonna vertebrale di Osiride.
All'inizio Abido era semplicemente il grande cimitero della capitale, Tanis, che non fu mai localizzata. Nelle vecchie leggende si narra che qui esisteva una grande voragine che comunicava con l'aldilà. Quando la capitale venne spostata a Menfi, Abido divenne meta di pellegrinaggi e tutti gli egiziani ambivano a esservi sepolti o almeno, una volta nella vita, a compiervi un viaggio.
Chi non poteva farsi seppellire nella necropoli si faceva comunque costruire un cenotafio, una falsa tomba, in modo da compiere un simbolico pellegrinaggio spirituale dopo la morte.
A Tebe sono state trovate alcune scene funerarie in cui il defunto viene rappresentato nell'atto di effettuare questo importante pellegrinaggio.La principale divinità dell'Antica Abido fu proprio Khent-Amenti, il dio dei morti che, più tardi si legò ad Osiride e fu così che, all'epoca dell'Antico Regno, Osiride si chiamò "Signore di Abido". Ad Osiride si legarono poi altre due divinità : Wepwawet ( colui che apre la via ) e Anubi.
Possiamo considerare Abido come il luogo più importante della cultura preistorica dell'Egitto da dove è possibile scoprire le sue antiche radici. In questo punto l'altopiano del deserto occidentale si abbassa formando una sorta di insenatura che crea uno spazio largo circa 4 chilometri fra la fine dell'area coltivata e la scarpata : è appunto in questa zona che troviamo le rovine dei templi e dei cimiteri fra i più affascinanti d'Egitto. Le tombe più antiche trovate ad Abido risalgono al Periodo Predinastico. Successivamente si trovano tombe della I Dinastia e quindi di ogni altro periodo della lunghissima storia egiziana.
A Tebe sono state trovate alcune scene funerarie in cui il defunto viene rappresentato nell'atto di effettuare questo importante pellegrinaggio.La principale divinità dell'Antica Abido fu proprio Khent-Amenti, il dio dei morti che, più tardi si legò ad Osiride e fu così che, all'epoca dell'Antico Regno, Osiride si chiamò "Signore di Abido". Ad Osiride si legarono poi altre due divinità : Wepwawet ( colui che apre la via ) e Anubi.