Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Ercole e il cinto di Ippoplita


La nona impresa di Ercole fu alquanto movimentata. Sembra che essa sia sorta da un capriccio della figlia di Euristeo, Admeta, la quale voleva a tutti i costi la cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni.

Si trattava di un popolo di donne guerrire, che dimoravano lungo le coste del Mar Nero. I loro usi erano molto singolari: avevano mariti provvisori, che si sceglievano fra i popoli vicini e rimandavano nel loro paese appena nasceva loro un figlio se si trattava di una femmina la trattenevano, se era invece un maschio lo affidavano al marito perchè se lo portasse con sé. Data la loro fierezza, andare a cercare la cintura della loro regina era un'impresa assai pericolosa, 

Anche questa volta Ercole partì con un gruppo di armati e, dopo varie avventure giunse alla capitale delle Amàzzoni, Temiscira. Appena la regina seppe che Eracle veniva a chiederle la cintura come penitenza di un'antica colpa, non fece obiezioni, tutto sembrava andare per il meglio quando Era, sempre ostile all'eroe, prese l'aspetto di un'Amazzone e andò gridando per la città che gli stranieri stavano per rapire la regina. 

Subito le feroci guerriere presero le armi e sorse una terribile zuffa durante la quale Eracle, credendosi tradito dalla regina, la uccise; poi con la cintura si imbarcò e lasciò il paese. Durante il ritorno, il nostro eroe, ebbe altre avventure che rallentarono il suo ritorno. Una volta giunto da Euristeo  la cintura in suo possesso fu dedicata a Era nel tempio di Argo. 

 

 

La decima impresa: I buoi di Gerione
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