Si trattava di un popolo di donne guerrire, che dimoravano lungo le coste del Mar Nero. I loro usi erano molto singolari: avevano mariti provvisori, che si sceglievano fra i popoli vicini e rimandavano nel loro paese appena nasceva loro un figlio se si trattava di una femmina la trattenevano, se era invece un maschio lo affidavano al marito perchè se lo portasse con sé. Data la loro fierezza, andare a cercare la cintura della loro regina era un'impresa assai pericolosa,
Anche questa volta Ercole partì con un gruppo di armati e, dopo varie avventure giunse alla capitale delle Amàzzoni, Temiscira. Appena la regina seppe che Eracle veniva a chiederle la cintura come penitenza di un'antica colpa, non fece obiezioni, tutto sembrava andare per il meglio quando Era, sempre ostile all'eroe, prese l'aspetto di un'Amazzone e andò gridando per la città che gli stranieri stavano per rapire la regina.
Subito le feroci guerriere presero le armi e sorse una terribile zuffa durante la quale Eracle, credendosi tradito dalla regina, la uccise; poi con la cintura si imbarcò e lasciò il paese. Durante il ritorno, il nostro eroe, ebbe altre avventure che rallentarono il suo ritorno. Una volta giunto da Euristeo la cintura in suo possesso fu dedicata a Era nel tempio di Argo.
La decima impresa: I buoi di Gerione
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