Il Fayyum cominciò a godere di una certa popolarità tra gli studiosi alla fine del XIX secolo, quando cominciarono ad essere trovati famosi ritratti, che servivano a coprire la testa del defunto mummificato. Nel 1887, gli Egiziani affermarono di averne scoperti alcuni in una località chiamata el-Rubayyat, anche se in realtà essi potrebbero provenire dalla città di Philadelphia. Sempre nel 1887, l'archeologo inglese Sir William Petrie portò alla luce una necropoli di età romana ad Hawara con delle mummie provviste di ritratti: l'archeologo era stato preceduto dagli immancabili , profanatori che avevano però trascurato vari oggetti, tra cui un 'anfora di alabastro che recava inciso il nome di Amenemhet III e una serie di tavolette in legno dipinto. Altri ritratti vennero trovati nella stessa Hawara da una spedizione tedesca e, tra il 1910 e il 1911, nuovamente dallo stesso Petrie.
Benchè i ritratti siano stati trovati in grande quantità nel Fayyum, il nome di " ritratti del Fayyum" è convenzionale e non del tutto appropriato, in quanto ne vennero scoperti anche in altre regioni dell'Antico Egitto come: el-Hibeb e Antinopolis, in Medio Egitto, Akhimin, Menfi, Saqqara, Tebe e Marina el Alamein, situata sulla costa mediterranea, a ovest di Alessandria.
Questi ritrovamenti sono di
particolare importanza, in quanto dimostrano come l'uso dei ritratti non
fosse limitatoal Fayyum o al Medio Egitto, ma fosse invece
diffuso in tutto il paese. I ritratti del Fayyum sono tutti
datati all'epoca romana, tra il I e il IV secolo d.C., e
misurano all'incirca 35x18 centimetri. Essi erano utilizzati per
coprire la testa del defunto mummificato.