Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Organizziamo un viaggio

Viaggiare può significare molte cose diverse per persone diverse. In generale, però, viaggiare va oltre il semplice spostamento da un luogo all'altro. 

Viaggiare significa esplorare nuovi luoghi, culture, cibi e modi di vivere. È un'occasione per ampliare i propri orizzonti e scoprire il mondo al di là delle proprie abitudini quotidiane.

Il viaggio può essere un'esperienza di crescita personale e sviluppo. Ciò avviene attraverso sfide, nuove prospettive, incontri con persone diverse e l'apprendimento da esse.

Viaggiare porta con sé un senso di avventura e scoperta. È l'opportunità di fare esperienze uniche e fuori dall'ordinario, creando ricordi indelebili.

Organizziamo un viaggio in Egitto

**Benvenuti nell'antica terra dell'Egitto!**

Siete pronti per un'esperienza straordinaria che vi porterà indietro nel tempo, tra le misteriose piramidi, i maestosi templi e i tesori nascosti lungo le rive del Nilo?. Lasciatevi trasportare dalla magia di questa terra ricca di storia e avventure senza tempo.

Il nostro viaggio ci condurrà attraverso le strade animate del Cairo, la vibrante capitale dell'Egitto, dove avremo l'opportunità di esplorare il leggendario Museo Egizio e ammirare le maestose Piramidi di Giza, testimoni mutevoli di un glorioso passato.

La religione nell'Antico Egitto: "Le Cosmologie Egizie"

Le cosmologie egiziane offrono una panoramica affascinante delle antiche credenze e visioni del mondo. Esse riflettono la complessità della mentalità egizia e la loro profonda connessione con il divino e con il mondo naturale. Ogni cosmologia fornisce un quadro unico della creazione e dell'ordine cosmico, offrendo una prospettiva diversa sull'origine e sulla struttura dell'universo.

Nella cosmologia egizia, gli dei sono intrinsecamente legati al processo creativo e all'equilibrio dell'universo. Le diverse divinità incarnano forze e concetti essenziali, come il sole, la parola creatrice o il caos primordiale, contribuendo alla formazione e alla stabilità dell'universo. 

wikipedia


Attraverso queste visioni, gli Egizi cercavano di comprendere il loro posto nell'universo e di stabilire un rapporto armonioso con le forze divine e naturali che li circondavano. Le cosmologie egiziane continuano a stimolare l'interesse e lo studio dei ricercatori moderni, offrendo una finestra preziosa sulla ricchezza e sulla complessità della cultura egizia antica.

Le piramidi dell'Antico Egitto

Non vi è foto, video e tanto meno parole che possano descrivere la maestosità di queste strutture. E se ancora oggi riescono ad affascinarci, possiamo solo immaginare che effetto potessero produrre nell’antichità, quando erano ancora rivestite con lastre di calcare levigato, così lucente da riflettere i raggi solari per una vasta superficie, in più pare che la Grande Piramide e forse anche le due minori avessero al loro apice una cuspide triangolare dorata.

 
 
La Grande Piramide di Cheope

La piramide di Cheope, costituita da 2,5 milioni di blocchi di calcare pesanti in media due tonnellate e mezzo ciascuno, raggiunge un’altezza di 137 metri. All’origine era alta un po’ più di 146 metri, ma la sommità è andata perduta. Ogni lato misura 227 metri alla base; ne misurava, invece, 230 prima di perdere l’originale rivestimento di granito; l’angolo di inclinazione è di 51° e 50’. Il monumento contiene tre camere, di cui una si trova sotto il livello del suolo. Era questa, all’origine, la camera mortuaria (rimasta incompiuta), alla quale si accede attraverso un corridoio discendente, la cui apertura si trova a circa 16 metri di altezza.

L'enigma delle Piramidi

Le piramidi sono il simbolo dell’Antico Egitto, si levano massicce sullo sfondo del deserto. È fuor di dubbio che molte di esse furono costruite come tombe, ma ve ne sono alcune, fra le più importanti, in cui non fu rinvenuto alcun sarcofago: pare quindi ovvio ipotizzare che la costruzione di questi enormi edifici avesse qualche altra motivazione.

Per quale motivo sono state costruite? Secondo antiche fonti, le piramidi erano costruite per custodire e tramandare, impresso nella pietra, in termini di proporzioni e di dimensioni, tutto il bagaglio di conoscenze astronomiche, matematiche e geografiche che era in possesso dell'antico popolo egizio.

La religione nell'Antico Egitto

Le divinità nell'antico Egitto

Mito della Creazione del mondo

Nella religione egiziana sono diversi i miti che riguardano la creazione del mondo; ciascuna delle grandi città sede di culti religiosi tendeva con un proprio mito a far prevalere se stessa (il proprio dio "patrono") sulle altre.

Eliopoli     (oggi Tell Hist, un sobborgo de Il Cairo)

Al principio sono le acque di Nun, il caos nelle cui profondità giace addormentato lo spirito del creatore. Da Nun emerge una collinetta sabbiosa (rappresentazione dell'Egitto), sulla quale, prendendo l'aspetto di una fenice, si posa il creatore, Atum-ra, il Sole. Atum-ra, "tenendo il fallo in pugno ed eiaculando diede vita ai gemelli Shu (dio dell'aria) e Tefnut (dio dell'umidità)". Versioni meno esplicite dicono che fu uno sputo o uno starnuto a dare vita ai gemelli. Dai due gemelli nascono Nut (il cielo) e Geb (la terra). Dice il mito che Geb e Nut, innamorati, se ne stavano tutto il tempo abbracciati, impedendo alla vita di germogliare. Atum-ra allora comanda a Shu di separarli. Shu calpesta Geb e con le mani solleva Nut (che infatti é sempre rappresentata inarcata e con le mani ed i piedi aggrappati a Geb).
Da Geb e Nut nascono Osiride, Seth, Iside e Nefhti che con Horus (figlio di Osiride ed Iside) ed i quattro dei loro progenitori formano l'Enneade.

I Misteri dell'Egitto

Articolo scritto da Frank Thierney pubblicato su  " I MISTERI ", Anno III n. 20, 1997 edita da Cioè SRL Roma

La scoperta che l'allineamento delle tre piramidi di Giza riproduce esattamente quello che presentavano nel cielo d'Egitto le tre stelle della Cintura d'Orione diecimila anni fa, ha rafforzato di recente le idee di quei tanti divulgatori di una "archeologia eretica" i quali da tempo vanno sostenendo una tesi finora rigettata dalla cultura "accademica": quella cioè che, anteriormente alle civiltà storicamente accertate, le cui prime testimonianze risalgono al quarto millennio a.C., sulla Terra vi sia stata una civiltà scomparsa, in grado di realizzare monumenti di grande imponenza e in possesso di una cultura molto evoluta. Questa civiltà si sarebbe estinta in seguito ad eventi che non conosciamo, probabilmente un mutamento climatico, ma alcune sue grandi testimonianze ancora rimangono, e - soprattutto - tracce della sua cultura sono individuabili nel sapere delle società evolutesi nei millenni successivi, quelle su cui non mancano documenti archeologici e storici.

Ma la civiltà Egizia da dove ha origine?

I misteri delle piramidi, la complessa religione, l'affascinante scrittura geroglifica sono alcune delle tessere che compongono il mosaico che illustra l'antica Civiltà Egizia. Ma uno dei quesiti più avvincenti è quello delle origini. 

Può questa civiltà essere eredità di Atlantide? 
Certo è che ci troviamo di fronte a un complesso culturale completo fin dall'inizio dell'Egitto dinastico e che in seguito non andrà incontro a uno sviluppo ma, dopo un' alternanza di fioriture e periodi oscuri, finirà per disperdersi sotto i Tolomei. Lascia molto perplessi il fatto che nell'Antico Egitto predinastico, la cui cultura è essenzialmente agricola e pastorale, sia scaturita  in un tempo  brevissimo in termini storici una civiltà capace di una scrittura complessa e dettagliata come quella geroglifica, con un calendario assai preciso è un culto ricco come quello egiziano.

Il popolo che conosceva  le dimensioni e il peso della terra e il numero d'oro, la legge della precessione degli equinozi non può aver trovato questi dati per caso. A questo riguardo, l'ipotesi senz'altro più suggestiva è che l'Egitto abbia ereditato la sua cultura da Atlantide.

La letteratura Egizia: Il Racconto di Sinuhe

Il "Racconto di Sinuhe". È uno dei più antichi racconti egizi pervenutici, datato all'incirca al XIII secolo a.C. È una narrazione epica che segue le avventure di Sinuhe, un cortigiano egizio che fugge dall'Egitto dopo la morte del faraone Amenemhat I, temendo per la propria vita. Nel corso della storia, Sinuhe viaggia attraverso terre straniere, si distingue come guerriero e alla fine ritorna in Egitto per essere perdonato dal nuovo faraone.

Il racconto offre un'interessante finestra sulle antiche culture e sulle credenze dell'Egitto del Medio Regno, nonché sulla percezione che gli antichi egizi avevano del loro rapporto con il mondo esterno.


Ecco un riassunto del "Racconto di Sinuhe"

Il racconto inizia con Sinuhe, un alto funzionario della corte del faraone Amenemhat I, che fugge dall'Egitto dopo la morte del sovrano. 

La letteratura Egizia

La grande quantità di scritti pervenutici da papiri e da epigrafi dell’antico Egitto contengono inni sacri e poesie di argomento profano, opere sapienziali e autobiografiche e, ancora, testi commemorativi e cronache, dispositivi di stato e atti legali, trattati scientifici e trattati di astronomia e di magia. Dalle origini al periodo tardo le produzioni evolsero nel tempo, ma sempre secondo una chiave o un modo preciso: la sapienziale e la narrativa, in particolare, furono veri e propri "generi" sempre ripresi e innovati ed anche le altre forme letterarie si presentano quanto meno come filoni continui.

La Letteratura Egizia: Le massime di Ptahhotep

Ptahhotep è una figura significativa nell'antico Egitto, principalmente conosciuta per il suo lavoro intitolato "Le massime di Ptahhotep" che sono una raccolta di insegnamenti morali e consigli pratici che risalgono al periodo del Medio Regno dell'antico Egitto, circa 2400 a.C. 

Questo testo, composto in forma di massime o aforismi, rappresenta uno dei più antichi trattati di saggezza conservati al mondo. E sono considerate una guida preziosa per una vita etica e virtuosa e offrono una panoramica unica sulla mentalità e i valori dell'antico Egitto.

Ptahhotep
wikipedia

Ptahhotep era un alto funzionario e sacerdote durante il regno del faraone Isesi della V dinastia egizia, intorno al 2400 a.C. Era noto per la sua saggezza, la sua abilità nel governo e la sua etica morale. Le sue massime offrono preziosi consigli sulla vita, la moralità, la giustizia, le relazioni sociali e la gestione del potere.

Dei egizi che proteggevano le case

Nell'antico Egitto, c'erano diverse divinità associate alla protezione delle case e alla sicurezza delle famiglie e ciascuna aveva il proprio ruolo e la propria sfera di influenza.  Ogni divinità aveva le proprie caratteristiche e attributi, ma tutte erano considerate essenziali per garantire la sicurezza e la prosperità delle comunità e delle abitazioni. 

Tra queste, due delle più importanti erano:

1. **Bes**: Era una divinità protettrice delle case e delle famiglie. Solitamente raffigurato come un nano, Bes era associato alla musica, alla danza e alla felicità. Le sue immagini venivano spesso poste nelle case come talismani per scacciare gli spiriti maligni e proteggere gli abitanti.

2. **Taweret**: Conosciuta anche come "l'ippopotamo delle divinità", Taweret era una divinità egizia associata alla maternità, alla protezione delle donne in gravidanza e dei neonati, nonché alla protezione delle case e della famiglia. La sua figura combinava tratti di ippopotamo, leone e coccodrillo.


Oltre a Bes e Taweret, ci sono altri dei egizi che sono stati associati alla protezione delle case e alla sicurezza delle famiglie:

1. **Ptah**: Era il dio creatore e patrono degli artigiani e degli architetti. Poiché supervisionava la costruzione delle case e degli edifici, era anche considerato un protettore delle strutture e di coloro che vi abitavano.

A fianco del Dio Ra: i miti

I miti che coinvolgono Ra sono numerosi e variegati e riflettono il suo ruolo centrale nella mitologia egizia. 

Da ricordare Il viaggio notturno di Ra : un viaggio attraverso il regno dei morti. Qui egli assumeva la forma di un vecchio uomo vulnerabile. In questo stato, doveva superare numerosi pericoli e prove prima di sorgere di nuovo all'alba, simboleggiando il ciclo eterno della vita, della morte e della rinascita.


Questo mito del viaggio notturno di Ra offriva agli antichi egizi un conforto spirituale e una visione della vita e della morte all'interno di un ordine cosmico più ampio. Era anche un'importante fonte di ispirazione per i rituali funerari e le pratiche religiose legate alla morte e alla sepoltura nell'antico Egitto.

A fianco del dio Ra: I miti

Ra è una delle divinità più importanti e iconiche della mitologia egizia. Spesso rappresentato come un uomo con la testa di falco e un disco solare sul capo, Ra era il dio del sole e della creazione, nonché la principale divinità suprema durante il periodo dell'Antico Regno egizio (circa 2686-2181 a.C.). Il suo nome significa letteralmente "sole" in egiziano antico.

Nella mitologia egizia, Ra era considerato il creatore del mondo e il regnante degli dei. Ogni giorno, viaggiava attraverso il cielo sulla sua barca solare, portando la luce e la vita al mondo. Durante la notte, combatteva le forze del caos e delle tenebre per garantire il trionfo della luce sulle ombre.



Con il passare del tempo, Ra venne sincretizzato con altre divinità solari, come Atum e Horus, creando così nuove interpretazioni e storie legate alla sua figura. La sua importanza religiosa si rifletteva anche nella pratica quotidiana degli antichi egizi, che celebravano riti e cerimonie in suo onore e lo invocavano per protezione e prosperità.

India: La leggenda di Rama

La leggenda di Rama è un importante racconto epico dell'India antica, noto come il Ramayana. Questa epopea è stata tramandata principalmente attraverso testi sanscriti, tra cui il Ramayana di Valmiki e il Ramcharitmanas di Tulsidas.

Il protagonista della storia è Rama, considerato un principe ideale e un avatar del dio Vishnu. La storia racconta delle sue avventure, principalmente la sua missione di salvare sua moglie Sita, rapita dal malvagio re demone Ravana.

Rama con la consorte Sita
fonte wikipedia

L' elemento fondamentale della leggenda di Rama nel Ramayana è il suo esilio, questo, infatti, è visto come una dimostrazione dei suoi valori morali e della sua virtù. Nonostante l'ingiustizia subita, Rama accetta il suo destino con equanimità e senza risentimento. La sua lealtà al dovere, la sua devozione verso il padre e la sua forza morale diventano esempi di virtù eroica e sacrificio personale.

Ma andiamo per gradi: perchè Rama viene esiliato?
Rama è il principe ereditario di Ayodhya e l'incarnazione divina di Vishnu, e viene esiliato dal suo regno per quattordici anni. Questo accade a seguito di una serie di eventi, tra cui l'ascesa al trono del regno di Ayodhya del padre di Rama, re Dasharatha.

Elfi, folletti e fate

Gli elfi, i folletti e le fate sono tutte creature leggendarie che fanno parte del folklore di molte culture in tutto il mondo, eppure hanno caratteristiche distintive che li differenziano l'uno dall'altro.


  1. Elfi:

    • Gli elfi sono spesso descritti come esseri di bell'aspetto, aggraziati e di solito alti.
    • Sono associati alla magia e alla natura, spesso vivendo in luoghi appartati come foreste o valli nascoste.
    • Nella mitologia nordica, gli elfi sono divisi in diverse classi, come gli elfi luminosi e gli elfi oscuri. Possono essere considerati guardiani della natura e delle creature che la abitano.

India: I miti di Shiva

Il mito di Shiva è ricco di diversi racconti e narrazioni che si trovano nei testi sacri induisti, tra cui i Purana, gli Itihasa e i testi poetici come i Mahabharata e i Ramayana. Shiva è una delle principali divinità dell'induismo, spesso considerato il Signore dell'Universo, il distruttore e il rinnovatore. Il suo mito è complesso e variegato, riflettendo una vasta gamma di aspetti umani e cosmici.

fonte wikipedia

Uno dei miti più noti riguardanti Shiva è quello della sua nascita, del suo matrimonio con Parvati e delle sue diverse incarnazioni e azioni divine.

Nascita di Shiva: Secondo molti testi induisti, Shiva è nato da Brahma, il creatore dell'universo, e Vishnu, il conservatore dell'universo. Esistono diverse versioni del racconto sulla sua nascita, ma una delle più popolari è quella in cui Vishnu e Brahma discutono su chi sia il più potente tra di loro. All'improvviso, appare una colonna di luce ardente che attraversa l'universo. Vishnu e Brahma cercano di trovarne l'inizio e la fine. Brahma assume la forma di un cigno e vola verso l'alto, mentre Vishnu si trasforma in un maiale e scava nel terreno. Dopo un lungo viaggio, Brahma incontra un fiore di loto che sboccia e da cui emerge Shiva, che riconosce come il signore supremo dell'universo.

India: Le origini del mondo

Nell'Induismo, le origini del mondo sono spesso contemplate attraverso una lente cosmologica e filosofica ricca di sfumature. La comprensione induista delle origini del mondo abbraccia una vasta gamma di interpretazioni, miti e concetti filosofici che riflettono la complessità e la diversità della tradizione religiosa e culturale indiana.

Una delle visioni centrali dell'Induismo riguardo alle origini del mondo è l'idea di un ciclo cosmico eterno, noto come "kalpa", che attraversa periodi di creazione, conservazione e distruzione. Questo ciclo è guidato da forze divine rappresentate principalmente dalla trimurti, composta da Brahma, Vishnu e Shiva, rispettivamente associati alla creazione, conservazione e distruzione dell'universo.

India: Gli dei del periodo epico

Il periodo epico dell'induismo, che va dal 500 a.C. al 500 d.C., è stato un periodo di grande fioritura letteraria e religiosa. In questo periodo furono composti i due grandi poemi epici, il Ramayana e il Mahabharata, che raccontano le storie di Rama e Krishna, due delle divinità più importanti dell'induismo.

Ecco alcune delle divinità più importanti del periodo epico:

  1. Vishnu: Una delle principali divinità della trimurti nell'Induismo, Vishnu è considerato il preservatore dell'universo. Nel Mahabharata, è particolarmente associato al personaggio di Krishna, l'avatar di Vishnu, che gioca un ruolo centrale nella guerra di Kurukshetra.

  2. Shiva: Un'altra figura importante della trimurti, Shiva è il distruttore nell'Induismo. Sebbene il Mahabharata e il Ramayana non lo mettano così in evidenza come Vishnu, Shiva è comunque venerato in varie forme e viene menzionato in diverse parti dei testi epici.

  3. Brahma: Il creatore nell'Induismo, Brahma è menzionato occasionalmente nel Mahabharata e nel Ramayana, ma non ha un ruolo così prominente come Vishnu e Shiva.

Gli dèi del periodo vedico

 Gli antichi popoli dell'India consideravano l'universo diviso in tre mondi: il cielo, la terra e l'atmosfera, che divideva il cielo dalla terra. E, di conseguenza, dividevano le loro divinità in tre gruppi: celesti, terrestri, e dell'atmosfera.

Quando gli Arya giunsero nel paese, la maggiore divinità celeste fu considerata Dyaus-pitar, il padre del cielo. Egli era soprattutto una divinità generatrice, padre degli dèi e degli uomini. In un secondo momento  gli si affiancò un'altra divinità, Varuna, custode dell'ordine dell'universo. 

Miti e leggende dell'India

L'India ebbe una vastissima produzione di miti dal carattere particolare. Infatti il mito indiano nacque da un senso di religiosità profonda, portato a vedere, nelle fiabe, più o meno incredibili, non solo la semplice espressione dei poteri straordinari degli dèi ma il simbolo di una verità assoluta che doveva essere attentamente meditata e avvicinata. 

Nella mitologia indiana distinguiamo due grandi momenti: quello più antico, fra il 2000 e il 1500 a.C., nel quale gli Arya (popolo di invasori detti Arya, di stirpe e lingua indoeuropea) non si erano ancora affermati, e quello più recende, dopo  l'800 a. C., che rispecchia la fusione fra i vari popoli. 

Il primo periodo è detto "vedico" perchè in esso predominano i miti contenuti nei più antichi libri sacri indiani, i Veda; il secondo è detto "epico" perchè appaiono in esso i due massimi poemi indiani, il Mahabharata e il Ramayana, i quali, pur narrando vicende epiche, ci presentano la più matura religione dell'India. 

Il primo periodo è il più importante anche se presenta la religione indiana in forme ancora primitive, perchè in esso ha le sue basi la vera religiosità dell'India. Gli Arya, sebbene più progrediti nella tecnica, avevano infatti una civiltà meno evoluta di quella dei popoli da loro sottomessi e ne subirono l'influenza. 

Il passaggio dal primo al secondo periodo è caratterizzato dall'evoluzione del primitivo politeismo verso una concezione sostanzialmente monoteista, che affermava cioè una divinità unica anche se tale da esprimersi in varie forme e in varie personalità divine. 

 

Gli dèi del periodo vedico
Gli dèi del periodo epico
L'origine del mondo
I miti di Shiva
La leggenda di Rama 



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Antico Egitto

Religione e Mitologia Egizia : approfondimenti

La religione e la mitologia dell'Antico Egitto sono tra gli aspetti più affascinanti e complessi della civiltà egizia. La loro visione del mondo era permeata da un vasto pantheon di dei e dee, ognuno associato a specifici aspetti della vita e della natura.

I miti e le leggende raccontano storie di dei e dee che governavano su vari aspetti della vita umana e naturale. Ad esempio, Ra era il dio del sole e Osiride il dio della morte e della rinascita.

 

Di seguito un elenco dei principali dei e dee egizie:

  1. Ra (Re): Dio del sole, uno degli dei più importanti, spesso rappresentato con la testa di falco e il disco solare sul capo.

  2. Osiride: Dio dei morti, della rinascita e del regno dei morti. Era spesso rappresentato come un sovrano mummificato con il corno dell'abbondanza sulla testa.

  3. Iside: Dea della maternità, del mistero, della magia e della fertilità. Era associata alla rinascita e alla protezione dei defunti.

  4. Horus: Dio del cielo, del falco e della protezione. Era considerato il protettore del faraone e del regno.

  5. Anubi: Dio dei morti, delle mummificazioni e delle cerimonie funebri. Era raffigurato come un uomo con la testa di sciacallo.

  6. Thot: Dio della sapienza, della scrittura, della luna e della misurazione del tempo. Era considerato l'inventore della scrittura e il giudice degli dei.

  7. Seth: Dio della violenza, del caos e della desertificazione. Era spesso rappresentato con la testa di un animale non identificato.

  8. Hathor: Dea dell'amore, della bellezza, della musica e della maternità. Era spesso raffigurata come una donna con le corna di una mucca.

  9. Bastet: Dea della casa, della fertilità, dei gatti e della protezione. Era spesso rappresentata con la testa di una gatta.

  10. Ptah: Dio della creazione, dell'artigianato e dell'architettura. Era considerato il creatore del mondo e delle persone.

  11. Sekhmet: Dea della guerra, della malattia e della guarigione. Era spesso raffigurata come una donna con la testa di una leonessa.

  12. Nut: Dea del cielo e delle stelle, rappresentata come una donna arcuata sopra la terra, con il corpo coperto di stelle.

L'enigma di Atlantide.

Atlantide è una leggendaria isola citata da Platone nelle sue opere, principalmente nel dialogo "Timeo" e nel "Crizia". Secondo Platone, Atlantide era un'isola situata "oltre le Colonne d'Ercole" (presumibilmente il moderno Stretto di Gibilterra), e possedeva una civiltà avanzata e prosperosa.

Mappa immaginaria di Atlantide dal Mundus Subterraneus di Athanasius Kircher, pubblicato ad Amsterdam nel 1665 (fonte Wikipedia)

Nel racconto di Platone, Atlantide era governata da dieci re che avevano il controllo sull'isola e su diverse altre isole e regioni circostanti. La società atlantidea era descritta come estremamente ricca e potente, con tecnologie avanzate e una cultura sofisticata.

Tuttavia, secondo il racconto, Atlantide cadde in rovina e scomparve sotto le acque dell'oceano in seguito a un cataclisma naturale, spesso interpretato come un terremoto o un'inondazione.

Platone

L'Atlantide di Platone è diventata una delle leggende più famose e affascinanti della storia occidentale, ispirando numerose opere letterarie, artistiche e speculative che cercano di ricostruire o immaginare l'esistenza e la caduta di questa antica civiltà. Tuttavia, non vi è alcuna prova scientifica concreta dell'esistenza effettiva di Atlantide, e molti studiosi considerano la sua storia come un racconto mitico o allegorico.