Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

India: I miti di Shiva

Il mito di Shiva è ricco di diversi racconti e narrazioni che si trovano nei testi sacri induisti, tra cui i Purana, gli Itihasa e i testi poetici come i Mahabharata e i Ramayana. Shiva è una delle principali divinità dell'induismo, spesso considerato il Signore dell'Universo, il distruttore e il rinnovatore. Il suo mito è complesso e variegato, riflettendo una vasta gamma di aspetti umani e cosmici.

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Uno dei miti più noti riguardanti Shiva è quello della sua nascita, del suo matrimonio con Parvati e delle sue diverse incarnazioni e azioni divine.

Nascita di Shiva: Secondo molti testi induisti, Shiva è nato da Brahma, il creatore dell'universo, e Vishnu, il conservatore dell'universo. Esistono diverse versioni del racconto sulla sua nascita, ma una delle più popolari è quella in cui Vishnu e Brahma discutono su chi sia il più potente tra di loro. All'improvviso, appare una colonna di luce ardente che attraversa l'universo. Vishnu e Brahma cercano di trovarne l'inizio e la fine. Brahma assume la forma di un cigno e vola verso l'alto, mentre Vishnu si trasforma in un maiale e scava nel terreno. Dopo un lungo viaggio, Brahma incontra un fiore di loto che sboccia e da cui emerge Shiva, che riconosce come il signore supremo dell'universo.

Nataraja - Il Signore della Danza: Uno dei miti più celebri riguardanti Shiva è quello della sua forma cosmica di Nataraja, il Signore della Danza. In questa forma, Shiva danza il Tandava, il suo rituale di danza cosmica che simboleggia il ciclo di creazione, conservazione e distruzione dell'universo. Il termine "Tandava" deriva dalla radice sanscrita "Tandu", che significa "to jump" o "to dance".

Ci sono due principali forme di Tandava:

  1. Ananda Tandava: Questa è la forma gioiosa della danza di Shiva, in cui egli si esprime con gioia e beatitudine. Questa danza rappresenta l'aspetto positivo della creazione e simboleggia la bellezza e l'armonia nell'universo.

  2. Rudra Tandava: Questa è la forma feroce e potente della danza di Shiva, in cui egli si esprime con intensità e forza. Questa danza rappresenta l'aspetto distruttivo della creazione, simboleggiando la distruzione, la trasformazione e il rinnovamento dell'universo.

Nella tradizione induista, il Tandava è descritto come un'arte divina che solo Shiva è in grado di eseguire perfettamente. Si dice che quando Shiva inizia la sua danza cosmica, l'intero universo sia trasportato dal suo ritmo, e che nessuno possa resistere al suo potere.

La simbologia del Tandava è profonda e complessa, riflettendo la dualità dell'esistenza umana e cosmica. Rappresenta il ciclo infinito di nascita e morte, di creazione e distruzione, di dualità e unità. La danza di Shiva nel Tandava è vista anche come un processo di liberazione (moksha), in cui gli individui possono superare le dualità e raggiungere l'armonia cosmica.

In molte rappresentazioni artistiche e narrativi induisti, il Tandava di Shiva è stato celebrato attraverso canti, poesie, danze e sculture, rappresentando uno dei momenti più iconici e significativi della mitologia induista.

È importante notare che ci sono molte varianti e interpretazioni di questo mito in diverse tradizioni induiste e testi sacri, quindi la narrazione esatta può variare. Tuttavia, il concetto di Shiva come creatore, preservatore e distruttore è centrale in molte rappresentazioni della divinità.

  1. Matrimonio con Parvati: Un altro importante mito riguarda il matrimonio di Shiva con Parvati, una delle sue consorti. Questo mito è narrato in vari testi sacri e racconta come Parvati, incarnazione della dea Shakti, abbia compiuto austerità per ottenere Shiva come marito. Il loro matrimonio è considerato sacro e simboleggia l'unione cosmica tra il maschile (Shiva) e il femminile (Shakti).


  2. Samudra Manthan (Il baratto dell'Oceano): In questo mito, Shiva gioca un ruolo cruciale. Gli dei e i demoni desiderano l'Amrita, l'elisir dell'immortalità, che si trova nell'oceano cosmico. Per ottenerlo, agitano l'oceano in un processo noto come Samudra Manthan. Durante questo processo, emergono molti tesori e avvenimenti, tra cui il veleno Halahala. Shiva interviene per salvare il mondo bevendo il veleno, dimostrando il suo potere e sacrificio.


  3. Incarnazioni di Shiva (Avatara): Shiva è anche associato a diverse incarnazioni, tra cui Ardhanarishvara (l'incarnazione metà uomo e metà donna che simboleggia l'unità dei princìpi maschile e femminile), Bhairava (la forma feroce di Shiva), e Pashupati (il signore degli animali).


  4. Rudra, il dio della tempesta: In molte tradizioni antiche, Shiva è conosciuto come Rudra, il dio della tempesta, associato alla natura selvaggia e indomabile. Rudra rappresenta la potenza distruttiva e rigeneratrice della natura.

Questi sono solo alcuni dei numerosi miti associati a Shiva, e la sua figura è celebrata in molte altre narrazioni, rituali e pratiche religiose in tutta l'India e oltre. La sua complessità come divinità riflette i molteplici aspetti dell'esistenza umana e dell'universo stesso.

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Altri miti associati a Shiva: 
  1. La Nascita di Ganesha: In un altro famoso mito, Parvati, desiderosa di avere un figlio, ha creato Ganesha, il dio elefante, usando il suo sudore. Una volta, mentre Parvati era sola a casa, Shiva tornò e trovò l'entrata bloccata da Ganesha, che non riconosceva. In seguito a un'accesa discussione, Shiva decapitò Ganesha. Quando Parvati apprese la notizia, rimase devastata. Per porre rimedio alla situazione, Shiva ordinò ai suoi seguaci di trovare la testa del primo essere vivente che avessero incontrato, che si rivelò essere un elefante. Così Ganesha fu riportato in vita con la testa di un elefante, diventando il dio delle iniziazioni e della saggezza.


  2. La Bevanda del Veleno: In un altro racconto, gli dei e i demoni agitarono l'Oceano di Latte per ottenere l'Amrita, l'elisir dell'immortalità. Durante il processo, emersero anche sostanze velenose. Quando il veleno minacciava di distruggere l'universo, gli dei chiesero l'aiuto di Shiva. Egli bevve il veleno, ma lo trattenne nella sua gola, provocando la sua colorazione blu, ma senza subirne danni. Questo atto è visto come un esempio del suo ruolo di distruttore e salvatore, che assorbe il male per proteggere il bene.


  3. La Distruzione di Tripura: Secondo un'altra leggenda, tre demoni conosciuti come Tripura, possedevano tre città volanti, che facevano strage tra gli dei. Dopo molte lotte, Shiva distrusse i demoni e le loro città con una sola freccia infuocata, noto come "Pashupatastra". Questo mito sottolinea il potere distruttivo di Shiva nei confronti del male e della negatività.


  4. Shiva come Signore delle Bestie: In molte storie, Shiva è raffigurato come il signore delle bestie, poiché vaga nei boschi montuosi con la sua famiglia e le sue truppe di seguaci, che includono animali come tigri, serpenti e tori. Questo aspetto di Shiva evidenzia il suo legame con la natura e il suo ruolo come protettore degli esseri viventi.

  1. La Danza di Shiva e la Distruzione di Daksha Yagna: In questo mito, il re Daksha organizza un grande sacrificio yagna, ma non invita Shiva, il suo genero. Sua figlia Sati (o Parvati) va comunque al sacrificio, dove viene umiliata dal padre. Sati, devastata dall'umiliazione, si suicida. Quando Shiva apprende la notizia, diventa furioso e inizia una danza furiosa chiamata "Rudra Tandava", distruggendo il luogo del sacrificio e decapitando Daksha. Successivamente, quando Shiva porta il corpo di Sati sulle sue spalle e inizia a danzare di nuovo, il mondo intero è minacciato di distruzione. Per calmare Shiva, gli dei inviano il dio Vishnu, che usa il suo disco per tagliare il corpo di Sati in pezzi, spezzando la danza di Shiva e ponendo fine alla minaccia di distruzione. Questo mito riflette il potere distruttivo di Shiva quando è provocato e la profonda connessione tra Shiva e Sati/Parvati.


  2. Shiva come Ardhanarishvara: In questo mito, Shiva si fonde con Parvati per formare Ardhanarishvara, la divinità che rappresenta l'aspetto androgino, combinando gli aspetti maschili e femminili. Secondo la leggenda, Parvati ha eseguito una penitenza così intensa per ottenere Shiva come marito che Shiva stesso si è fuso con lei per formare un'unica entità, rappresentando l'unità dei princìpi maschili e femminili nell'universo.


  3. Shiva come Neelkantha: Questo mito racconta di quando Shiva bevve il veleno durante la Samudra Manthan, l'agitar del Mare di Latte, per salvare gli dei e gli esseri viventi dall'avvelenamento. Come risultato, la sua gola divenne blu a causa del veleno, e da allora è conosciuto come "Neelkantha", che significa "colui con la gola blu".


  4. La Nascita di Kartikeya (Murugan): In questo mito, Shiva e Parvati generano Kartikeya (o Murugan) per sconfiggere il demone Tarakasura. Kartikeya cresce rapidamente e diventa il comandante dell'esercito degli dei, guidandoli alla vittoria sulla malvagità.

  1. Shiva come Jalandhara Vadha: Secondo questo mito, Jalandhara, un potente demone, si innamora di Parvati e minaccia di distruggere gli dei per ottenerla. Shiva, nel tentativo di proteggere il suo onore e il suo regno, entra in battaglia con Jalandhara. La battaglia continua per lungo tempo, ma Shiva non riesce a sconfiggere il demone, poiché Jalandhara è protetto dal potere della sua moglie Vrinda. Alla fine, Vishnu assume l'aspetto di Jalandhara e inganna Vrinda, rompendo così la sua devozione al marito. Senza la protezione di Vrinda, Shiva uccide Jalandhara. Questo mito riflette la natura amorale della guerra e l'importanza della lealtà coniugale.


  2. Shiva e Ravana: Secondo alcune versioni del Ramayana, Ravana, il potente re dei demoni, cerca di guadagnare immensi poteri eseguendo austerità (tapas) per Shiva. Impressionato dalle austerità di Ravana, Shiva gli concede un'arma potente chiamata "Chandrahasa". Tuttavia, Shiva impone la condizione che Ravana non la usi contro gli dei o i devoti. Ravana rompe la promessa e usa l'arma per scopi malvagi. Questo mito sottolinea l'importanza del rispetto delle promesse e delle condizioni nei favori divini.


  3. Shiva e il Monte Kailash: Secondo un mito popolare, Shiva risiede sul Monte Kailash, che è considerato la sua dimora divina. Si dice che il Monte Kailash sia il centro dell'universo e il luogo in cui Shiva medita e risiede con la sua famiglia divina. Numerose leggende e tradizioni narrano di pellegrinaggi verso il Monte Kailash e delle avventure di coloro che cercano la benedizione di Shiva visitando questo luogo sacro.

  1. Shiva come Guru di Markandeya: Markandeya era un devoto di Shiva fin dalla nascita, ma quando il momento della sua morte arrivò, egli abbracciò il Lingam di Shiva e prese rifugio nell'adorazione del dio. Yama, il dio della morte, venne per portarlo via, ma Shiva intervenne proteggendo Markandeya. Questo mito sottolinea la protezione e il potere salvifico di Shiva nei confronti dei suoi devoti.


  2. Shiva e la Nascita di Hanuman: Secondo alcuni racconti, Hanuman, il celebre dio-scimmia e devoto di Rama nel Ramayana, è considerato un'incarnazione di Shiva. Si narra che Vayu, il dio del vento, avesse ricevuto una benedizione da Shiva per generare un figlio insuperabile nella forza e nella saggezza. Hanuman è spesso venerato come una delle incarnazioni di Shiva, enfatizzando la sua lealtà, forza e devozione.


  3. Shiva come Nataraja: Il mito di Shiva come Nataraja, il Signore della Danza, è un simbolo iconico nell'induismo. Si racconta che la danza cosmica di Shiva, conosciuta come Tandava, sia una rappresentazione della creazione e della distruzione dell'universo. Nataraja è spesso raffigurato ballando sulle spalle del demone Apasmara, simboleggiando la vittoria della saggezza sulla menzogna e dell'ignoranza sulla morte.


  4. Shiva e la Fuga dell'Elefante Airavata: Secondo alcuni racconti, Airavata, l'elefante bianco a tre teste e portatore di Indra, ha un incontro con un essere demoniaco chiamato Hiranyaksha. In seguito all'asprezza della battaglia, Airavata si rifugia presso Shiva per chiedere protezione. Shiva, commosso dalla sua devozione, consente a Airavata di vivere nel suo regno, fornendogli riparo e sicurezza.

Questi miti contribuiscono a delineare l'ampio e affascinante panorama della figura di Shiva nell'induismo, evidenziando la sua complessità, la sua onnipotenza e il suo ruolo fondamentale nell'ordine cosmico e spirituale.

In conclusione, i miti legati a Shiva nell'induismo sono ricchi di simbolismo e significato, offrendo un'affascinante comprensione della sua natura e del suo ruolo nell'universo. Shiva è una figura complessa che rappresenta l'aspetto divino della creazione, della conservazione e della distruzione, nonché della rinascita e della trasformazione. Attraverso le sue gesta e le sue avventure, Shiva incarna vari aspetti dell'esperienza umana e cosmica, dalla compassione e dall'amore all'ira e alla distruzione.

I miti di Shiva riflettono i valori fondamentali dell'induismo, come l'importanza della ricerca spirituale, della devozione, del sacrificio e dell'equilibrio tra le forze opposte dell'universo. La sua relazione con Parvati, la sua partecipazione a eventi mitici come la distruzione di Daksha Yagna e la sua devozione verso i suoi seguaci sono solo alcune delle molte sfaccettature della sua personalità divina.

Inoltre, i miti di Shiva offrono un profondo insegnamento sulla natura dell'esistenza umana e sulla ricerca della verità e della realizzazione spirituale. Attraverso le sue gesta, Shiva ci insegna la necessità di superare le dualità e le illusioni della vita materiale per raggiungere l'armonia cosmica e la liberazione spirituale.

In definitiva, i miti di Shiva sono parte integrante della ricca tradizione induista, trasmettendo saggezza, ispirazione e un profondo senso di connessione con il divino e con l'intero universo.


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