I Greci tentarono di ricostruire attraverso il mito non solo l’origine di fenomeni naturali, ma anche la lontana radice di istituzioni sacre e profane o di particolari ricorrenze o festività.
Il mito ha generalmente come protagonisti forze della natura divinizzate, divinità, semidei ed eroi. Vi sono miti delle origini (cosmogonie, teogonie, titanomachie, gigantomachie) e miti eroici (storie di eroi, imprese come le fatiche di Eracle o la guerra di Troia).Nei miti delle origini predomina l’elemento fantastico, mentre nelle leggende dei semidei e degli eroi compaiono elementi storici, gesta di eroi locali, racconti di migrazioni di popoli, di fondazioni o distruzioni di grandi città.
Fino dalle origini il sacro fu una delle componenti fondamentali del pensiero e della cultura greca. Nei poemi omerici è il dio che si rivela tramite segni (il tuono, il fulmine, le nubi) o si incarna in alcuni animali (come il serpente o l’aquila).
Altro segno divino è il sogno che viene interpretato dai sacerdoti, ai quali si attribuiscono spesso doti di veggenza e capacità profetiche. In seguito l’interpretazione dei segni divini assunse una maggiore solennità ed una forma letteraria più raffinata, passando dal linguaggio prosastico a quello poetico.
Mentre l’Iliade e l’Odissea contengono prevalentemente materiale appartenente ai miti eroici la Teogonia di Esiodo utilizza prevalentemente miti delle origini. Nella letteratura greca arcaica compaiono elementi riconducibili ad un patrimonio rituale e religioso precedente.
In parole povere il mito è un racconto: c’è una storia da presentare, che ha lati terribili,ma anche spesso risvolti patetici o sorridenti, ci sono dei personaggi in azione e una trama che si snoda.