Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Leda e il cigno

Molto importante, per i figli che ne nacquero e le vicende di cui essi furono i protagonisti, fu una delle più note spose mortali di Zeus: Leda ,sposa di Tindareo re di Sparta. Zeus che conosceva i decreti del Fato, sapeva che questa prole doveva venire alla luce, ma Leda non ambiva le nozze col dio, contenta di essere la sposa di un mortale. Per giungere a lei,  Zeus dovette ricorrere a una delle sue solite trasformazioni.

Un giorno d'estate Leda, mentre passeggiava nei boschi intorno a Sparta, fu attratta dalle fresche acque di un laghetto e volle farvi un bagno con le sue ancelle. Dopo un poco, un cigno bianchissimo uscì dal folto di verzura e si avvicinò piano alla regina: naturalmente si trattava di Zeus, il quale, passando maestoso, sfiorò con le sue piume la nuotatrice.

Da queste singolari nozze nacquero quattro gemelli racchiusi, racconta il mito, in un candido uovo. Erano due maschi, Càstore e Polluce, e due femmine, Elena e Clitennestra, dei quali conosceremo più avanti le vicende. Secondo alcuni scrittori, però, solo Polluce ed Elena sarebbero stati figli di Zeus, mentre Càstore e Clitennestra erano figli dello sposo mortale Tindareo. Certo è che i due maschi sarebbero divenuti eroi semidivini mentre le due femmine avrebbero turbato, con la loro bellezza, la tranquillità di tutta la Grecia.


Il mito di Alcmena

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