Le cosmologie egiziane offrono una panoramica affascinante delle antiche credenze e visioni del mondo. Esse riflettono la complessità della mentalità egizia e la loro profonda connessione con il divino e con il mondo naturale. Ogni cosmologia fornisce un quadro unico della creazione e dell'ordine cosmico, offrendo una prospettiva diversa sull'origine e sulla struttura dell'universo.
Nella cosmologia egizia, gli dei sono intrinsecamente legati al processo creativo e all'equilibrio dell'universo. Le diverse divinità incarnano forze e concetti essenziali, come il sole, la parola creatrice o il caos primordiale, contribuendo alla formazione e alla stabilità dell'universo.
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Attraverso queste visioni, gli Egizi cercavano di comprendere il loro posto nell'universo e di stabilire un rapporto armonioso con le forze divine e naturali che li circondavano. Le cosmologie egiziane continuano a stimolare l'interesse e lo studio dei ricercatori moderni, offrendo una finestra preziosa sulla ricchezza e sulla complessità della cultura egizia antica.
Le tre principali cosmologie egiziane sono:
1. **Cosmologia Heliopolitana**: Questa cosmologia si basava sul culto degli dei solari, in particolare Ra (o Re), il dio sole. Nel mito di creazione di Heliopolis, Ra emerge dalle acque primordiali per creare il mondo. Secondo questa cosmologia, il mondo è stato creato attraverso il processo di pensiero divino (maat) di Ra. Altri importanti dei di questa cosmologia includono Shu (l'aria) e Tefnut (l'umidità), che sono nati da Ra.
2. **Cosmologia Memphita**: Questa cosmologia si concentrava sul culto del dio Ptah, il creatore supremo, il cui nome significa "colui che ha plasmato". Secondo la cosmologia memphita, Ptah ha creato il mondo attraverso il potere della sua parola e del suo pensiero. Egli è considerato il dio delle arti e dei mestieri, il creatore degli dei e degli uomini. Questa cosmologia ha una forte enfasi sulla parola e sul potere creativo della mente divina.
3. **Cosmologia Hermopolitana**: Questa cosmologia era centrata sul culto degli Ogdoad, un gruppo di otto dei primordiali che rappresentavano le forze primordiali dell'universo. Gli Ogdoad consistevano di quattro coppie di divinità maschili e femminili, che rappresentavano concetti come lo spazio (Nu e Naunet), l'oscurità (Kuk e Kauket), il caos primordiale (Amun e Amaunet), e l'eternità (Heh e Hauhet). Secondo questa cosmologia, l'universo è emerso dal caos primordiale quando il primo monte (o l'isola primordiale) emerse dalle acque primordiali, permettendo la creazione e l'ordine.
Queste tre cosmologie presentano diverse prospettive sulla creazione e sulla natura dell'universo, ma tutte riflettono l'importanza del divino e l'interazione tra gli dei e il mondo materiale nell'antico Egitto.
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Approfondisco la cosmologia di Heliopolis.
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La cosmologia memphita si concentra sul culto del dio Ptah, una figura centrale nell'antica religione egizia. Ptah era venerato come il dio supremo di Memphis, una delle più antiche e importanti città dell'antico Egitto, situata vicino all'attuale Cairo. La cosmologia memphita presenta una visione della creazione e dell'ordine dell'universo centrata sulla figura di Ptah e sul suo potere creativo.
Ecco alcuni punti chiave della cosmologia memphita:
**Ptah come creatore supremo**: Nella cosmologia memphita, Ptah è considerato il dio supremo e il creatore dell'universo. Egli è spesso rappresentato come un uomo barbuto con un'ascia e una verga, simboli del suo potere creativo. Secondo il mito di creazione memphita, Ptah ha pronunciato le parole magiche che hanno dato forma al mondo e a tutto ciò che contiene.
**Il potere della parola**: Un elemento distintivo della cosmologia memphita è l'importanza attribuita alla parola creatrice di Ptah. Si credeva che il semplice atto di parlare da parte di Ptah avesse portato all'esistenza l'universo e tutto ciò che contiene. Questo concetto mette in evidenza il potere della parola e del pensiero come forze creative fondamentali nell'universo.
**Il ruolo di Ptah come dio delle arti e dei mestieri**: Ptah era anche considerato il dio delle arti e dei mestieri, il protettore degli artigiani e degli artisti. Si credeva che avesse creato il mondo attraverso l'uso sapiente delle sue abilità creative e artigianali. Questo aspetto della cosmologia memphita sottolinea l'importanza delle arti e dei mestieri nell'ordine cosmico.
**La triade di Memphis**: Ptah era spesso associato ad altre due importanti divinità nella cosiddetta "Triade di Memphis": la dea Sekhmet, considerata la moglie di Ptah, e il loro figlio Nefertum, il dio della primavera e del fiore. Questa triade rappresentava l'equilibrio e l'armonia nell'universo e giocava un ruolo significativo nel pantheon memphita.
**Il culto e l'influenza di Ptah**: Il culto di Ptah a Memphis era estremamente importante nell'antico Egitto, e il tempio di Ptah a Memphis era uno dei principali centri religiosi del paese. La figura di Ptah e la sua cosmologia hanno avuto un impatto duraturo sulla religione e la cultura egizia, influenzando molte pratiche e credenze religiose dell'epoca.
In sintesi, la cosmologia memphita offre una prospettiva unica sulla creazione e sull'ordine dell'universo egizio, con Ptah al centro come creatore supremo e divinità delle arti e dei mestieri.
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La cosmologia di Hermopoli, nota anche come cosmologia degli Ogdoad, è una delle concezioni più antiche e affascinanti dell'universo egizio. Questa cosmologia era originaria della città di Hermopoli Magna (oggi Ehnasya el-Medina), situata nel Basso Egitto, e si concentrava sull'adorazione degli Ogdoad, un gruppo di otto divinità primordiali.
Gli Ogdoad erano una serie di quattro coppie di divinità, ognuna rappresentante concetti primordiali e elementi fondamentali dell'universo. Le quattro coppie erano costituite da Nu (spazio) e Naunet (infinito), Amun (occultamento) e Amaunet (occultamento), Kuk (oscurità) e Kauket (oscurità), e infine Huh (eternità) e Hauhet (eternità). Queste divinità personificavano le forze primordiali che esistevano prima della creazione dell'universo.
Secondo la cosmologia di Hermopoli, l'universo emerse dal caos primordiale, rappresentato dalle acque primordiali del Nun. Gli Ogdoad erano considerati gli archetipi divini che emersero da questo stato primordiale di caos e ne facilitarono la creazione e l'ordine.
Nella cosmologia hermopolitana, si narra che l'universo emerse quando l'isola primordiale, chiamata Ta-tenen ("terra emergente"), emerse dalle acque del Nun. Su questa terra emersero gli Ogdoad, che con i loro poteri e la loro presenza diedero inizio alla creazione dell'universo e al suo ordine.
La cosmologia degli Ogdoad ha influenzato molti aspetti della vita religiosa e delle pratiche rituali dell'antico Egitto. Il concetto dell'ordine cosmico che emana dal caos primordiale era centrale nelle credenze egiziane, e molte pratiche religiose erano incentrate sulla perpetuazione di questo ordine attraverso rituali e cerimonie.
Gli Ogdoad sono spesso raffigurati nelle opere d'arte e nei testi sacri dell'antico Egitto, come nei rilievi dei templi e nelle decorazioni delle tombe. Queste rappresentazioni mostrano le divinità degli Ogdoad spesso sotto forma di esseri antropomorfi o con tratti animali, e indicano la loro importanza cosmologica e religiosa.
Anche se la cosmologia degli Ogdoad non era così ampiamente diffusa come altre concezioni cosmologiche egiziane, come quella di Heliopolis o di Memfi, essa comunque ha lasciato un'impronta duratura sulla religione e la cultura egiziane. Gli Ogdoad continuavano ad essere onorati e venerati in determinate regioni dell'Egitto durante l'antichità e la loro influenza è evidente in varie opere d'arte e testi religiosi.
In sintesi, la cosmologia hermopolitana offre una prospettiva unica sulla creazione e sull'ordine dell'universo egizio, enfatizzando il ruolo delle forze primordiali e degli archetipi divini nella genesi dell'universo e nel mantenimento dell'ordine cosmico.
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