Queste sono le divinità più importanti adorate dai romani:
Giove
Dio del fulmine e della pioggia, divenne la prima divinità del Campidoglio. A lui si attribuivano come presagi tutti i segni celesti e il volo degli uccelli.
Era il protettore dei contratti tra i privati e fra i popoli confinanti così come del sacro vincolo del matrimonio. Il suo tempio era sul colle Capitolino.
Giunone
Antica divinità italica, sposa di Giove, venne identificata con la dea greca Hera.
Giunone era assimilata con la Luna e a lei era consacrata la notte. Le erano dedicate le Kalende, i giorni della luna nuova. Protettrice del matrimonio e della famiglia, era ostile alle meretrici pubbliche. A Roma il suo Tempio era sul Campidoglio.
Minerva
Divinità di origine italica, a Roma il suo culto fu introdotto nel VI sec. a.C.
Protettrice delle attività intellettuali, delle arti e dei mestieri, Minerva era la dea dell’ingegno e della sapienza. Fu solo in seguito che l’influenza greca ne accentuò il carattere guerriero. Il suo Tempio era sul Campidoglio.
Marte
Antica divinità dei Latini, in origine dio delle coltivazioni e dell’allevamento. Divenne in seguito dio della guerra quando l’aspetto militare e espansionistico assunse per i romani un’importanza maggiore rispetto a quello della produzione agricola. A lui era dedicato il mese di Marzo quando si allestivano le spedizioni militari. A Roma il suo Tempio era situato presso il Foro.
Diana
Divinità cacciatrice e silvestre, identificata con la dea greca Artemide, era considerata una dea vergine. Possedeva anche un altro aspetto, celeste, che la rendeva concorrente di Giunone e come lei legata alla Luna e protettrice delle partorienti. A Roma il suo sacrario era sull’Aventino.
Venere
Assimilata ad Afrodite dea della bellezza, dell’amore, della fecondità della natura primaverile e il carattere di divinità della natura, protettrice di orti e giardini, la legava alla festa dei Vinalia rustica (il 19 agosto). Dal tempo di Giulio Cesare, che faceva risalire la sua famiglia da Enea e dunque da Venere stessa, fu istituito il culto della Venere genitrice, che insieme a Marte, progenitore di Romolo, formò una nuova coppia divina nella religione ufficiale dell’impero.
Esculapio
Nome latino del dio greco della medicina Asclepio. A Roma il suo culto fu introdotto dopo la pestilenza del 293 a.C. Secondo la leggenda un serpente sacro al dio, portato su una nave da Epidauro a Roma, scese sull’isola Tiberina dove fu eretto un santuario ad Asclepio. Attributo principale del dio era il serpente; altri attributi erano il bastone, i papaveri, la capra e il cane.
Tellus (Tellura)
La Terra era una delle divinità più antiche, accomunata al culto del Sole e della Luna. Venerata come dea della vegetazione e della semina. In suo onore si celebravano sacrifici il giorno precedente a quello della raccolta delle messi. Le era stato dedicato un tempio sull’Esquilino.
Vesta
Divinità antichissima, ad essa era associato il culto del focolare sia domestico che pubblico. In suo onore si celebravano le Vestalia: il suo tempio era collocato nel Foro e il culto celebrato dalle vestali, vergini sacerdotesse. Come patrona del focolare dello stato era invocata in caso di pubbliche calamità e il suo culto rimase inalterato fino alla fine del paganesimo.
Fortuna
Venerata dai romani con il nome di Fors Fortuna il suo nome ricorda la supremazia del caso, ma anche la fertilità: molte furono le forme e gli epiteti della fortuna. Era di solito rappresentata mentre dava il latte a Giove e Giunone. I suoi attributi erano il timone, il globo, la ruota, la cornucopia, mentre la benda sugli occhi è un’invenzione rinascimentale. A Roma il suo tempio più importante si trovava a Preneste.
Flora
Antica dea italica, collegata al fiorire delle piante e particolarmente delle spighe. A lei erano dedicati i Floralia che si svolgevano alla fine di aprile. Una tarda tradizione faceva di Flora l’antico nome sacrale di Roma. Il suo tempio era nei pressi del Circo Massimo.