Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

L'ira di Achille

 

Nel decimo anno avvenne qualcosa che avrebbe potuto essere fatale per gli Achei. Un giorno giunse al campo acheo un sacerdote di Apollo, Crise, chiedendo di parlare con il duce Agamènnone e quando fu al suo cospetto, gli si gettò ai piedi scongiurandolo di restituirgli la figlia, che teneva prigioniera da tempo. 

Agamennone non solo rifiutò di farlo, ma giunse a insultare il vecchio sacerdote, che tornò a Troia maledicendo gli Achei; ed il dio Apollo, sdegnato nel vedee così offeso un suo fedele, lo vendicò mandando nel campo acheo una terribile pestilenza. 

Incapaci di vincere quel flaggello, i principi achei pretesero allora che il loro duce restituisse al padre la bella Criseide, e questi fu costretto a farlo, ma pretese in cambio una schiava di Achille, Briseide, figlia di Brise, sacerdote di Zeus.

L'eroe, sdegnato, affermò allora che non avrebbe più combattuto e si ritirò nella sua tenda. Privi del loro migliore guerriero, gli Achei furono  più volte sconfitti dai troiani e avevano ormai perso la speranza di espugnare la città assediata. A Troia si sapeva dell'ira di Achille e del suo ritiro dalla guerra, e tutti esultavano. 

Allora Patroclo, il più fido amico di Achille, dopo aver tentato invano di indurlo a riprendere le armi, gli fece una proposta: restasse pure nella sua tenda, ma gli permettesse almeno di indossare le sue armi e di combattere in vece sua. I troiani avrebbero creduto che Achille fosse tornato in battaglia e avrebbero perso la loro audacia. 

L'eroe accondiscese ma, il generoso Patroclo, azzuffatosi con Ettore, cadde colpito a morte dal guerriero troiano che, convinto di aver ucciso Achille, lo spogliò delle armi portandole in trionfo a Troia. 

La morte del giovane eroe provocò tuttavia quello che non avevano potuto ottenere le insistenze di tutti i principi achei. Achille, angosciato per la perdita dell'amico, giurò di vendicarlo e, indossate nuove armi, fabbricate per lui dallo stesso Efesto, tornò in battaglia.


Le sorti degli achei si rialzarono e Patroclo fu presto vendicato: Ettore, l'unico guerriero troiano rimasto in campo ad affrontare la furia dell'eroe greco, fu ucciso da lui dopo un terribile duello. A stento il vecchio Priamo, venuto in persona sul campo acheo, potè ottenere il corpo del figlio e riportarlo a Troia dove gli vennero celebrati solenni funerali. 

Questi episodi furono poi cantati da Omero nel primo dei suoi poemi, l'Iliade. 


Continua...La morte di Achille

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