Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

I preparativi per la guerra

Prepararsi alla guerra non fu certo facile. Fu una bella impresa raccogliere tutti i capi della Grecia con i loro eserciti. Parecchi, sebbene avessero giurato, fecero di tutto per sottrarsi ai disagi e alle spese di una spedizione armata. 

Inoltre il vecchio sacerdote  Calcante annunciò solennemente che Troia non si sarebbe potuta espugnare se gli Achei non avessero portato con sé l'arco e le frecce di Eracle e se a loro non si fosse unito un giovane eroe, Achille, figlio di Peleo e di Tetide. 

Le armi di Eracle erano custodite da un principe valoroso, Filottete, il quale le aveva avute in dono  dallo stesso eroe morente, quando, dietro sua preghiera, aveva accondisceso ad appiccare il fuoco alla pira su cui egli si era disteso. 

Filottete non fece obiezioni e accondiscese subito a unirsi alla spedizione portando con se le armi dell'eroe. Non fu facile, invece, fare in modo che Achile partecipasse alla spedizione perchè Tetide vegliava su di lui con tutto il suo affetto materno. 

La bella ninfa costretta a sposare un mortale, avrebbe voluto che almeno suo figlio fosse immortale, E, appena le fu nato Achille, si diede da fare per assicurargli l'immortalità. 

Per prima cosa immerse il bambino nelle acque dello Stige, il fiume infernale, per renderlo invulnerabile. E vi riuscì quasi alla perfezione: Achille, infatti, rimase protetto da ogni ferita di punta o di taglio per tutta la persona eccetto che nel tallone, là dove sua madre lo aveva afferrato per tuffarlo nelle acque sacre. 

Poi iniziò il rito che avrebbe dovuto procurare al bambino l'immortalità, esponendolo al fuoco per far bruciare tutto ciò che vi era in lui di mortale. Purtroppo questa magia non si potè condurre a termine perchè una notte Peleo, destatosi, scorse il figlio nelle fiamme e, inorridito, gettò un grido spezzando così l'incanto. 

Tetide allora lasciò il marito per tornare al suo elemento, il mare. Non abbandonò tuttavia suo figlio, il quale era stato affidato da Peleo al centauro Chirone; e ,sapendo che era destinato a morire se avesse partecipato alla guerra di Troia, lo sottrasse al suo istitutore e lo mandò presso Licomede, re di Sciro, travestito da fanciulla. 

L'astuzia fu vana, l'accortissimo Odisseo si assunse l'incarico di scoprire l'eroe, e, recatosi a Sciro nelle vesti di un mercante, chiese di poter mostrare vesti e gioielli alle nobili fanciulle della corte. Ottenuto il permesso, mise da parte, bene in vista, una lancia e uno scudo e cominciò ad esporre le sue mercanzie. 

Ma, appena tutte le ragazze si furono raccolte per ammirarle, fece squillare improvvisamente una tromba di guerra. Le ragazze, atterrite, fuggirono; solo una corse ad afferrare la lancia e lo scudo mostrandosi pronta a combattere. Naturalmente quella fanciulla era Achille, che, svelatosi, non potè rifiutare di unirsi ai principi della Grecia nella loro spedizione contro Troia.


Continua...I primi nove anni di guerra

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