Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

I Druidi e l'insegnamento orale

L'insegnamento druidico era trasmesso soltanto con la parola, gli allievi dovevano recitare versi su versi per anni e questo spiega perchè del loro insegnamento non sia rimasto nulla alla storia. 

Secondo Powell:"il metodo orale era un insegnamento di natura sacra nel mondo antico, e l'accurata recitazione era tenuta in grande stima, e chi si allontanava dalla vera tradizione subiva penalità magiche". La scrittura, dunque, non era permessa perchè non faceva parte dei riti e perchè, inoltre, non contribuiva a mantenere viva la lingua parlata.

Ciò di cui si è a conoscenza ci è pervenuto solo attraverso gli scritti dei loro avversari. Nell'opera di Cesare:"De bello gallico"  libro VI, 13-14 leggiamo così:

"In tutta la Gallia due sono le classi di coloro che sono tenuti in qualche conto e onore. Infatti la plebe è considerata quasi schiavitù che non osa prendere nessuna decisione e non è ammessa a nessuna assemblea. La maggior parte quando è oppressa o dai debiti o dalla pesantezza dei tributi o dall’abuso di più potenti, si rende serva: i nobili hanno su di questi gli stessi diritti che hanno i padroni sugli schiavi. Ma di queste due classi una è quella dei Druidi, l’altra dei cavalieri.

Quelli si occupano del culto religioso, provvedono a compiere i sacrifici pubblici e privati, interpretano la religione; presso di loro un grande numero di ragazzi accorre per essere istruito e questi hanno grande onore per loro. Infatti decidono per lo più su tutte le discussioni pubbliche e private, e se è stato commesso qualche delitto, se è stata commessa un’uccisione, se c’è controversia sull’eredità e sui confini, sono sempre loro a decidere, decidono i risarcimenti e le ammende. Se qualche privato o pubblico non si attiene al loro giudizio, interdicono i sacrifici. Questa pena presso di loro è gravissima: così coloro che sono stati interdetti sono considerati empi e scellerati, tutti si allontanano da loro, evitano il loro avvicinamento e i discorsi, per non riceverne qualche danno, e non viene resa giustizia a questi qualora lo chiedano e non è condivisa alcuna carica pubblica. Poi uno è a capo di tutti questi Druidi, che fra di loro ha una grande autorità.

Dopo la morte di questo o se qualcuno tra i restanti eccelle per dignità gli succede, o, se sono numerosi alla pari, il Druido è delegato alla votazione; talvolta si contendono il principato con le armi. Questi di sicuro ogni anno si riuniscono nel territorio dei Carnuti, la cui regione è considerata al centro di tutta la Gallia, in un luogo consacrato: giungono qua da ogni parte tutti coloro che hanno controversie, e obbediscono ai loro decreti e alle loro decisioni. La scienza druidica si crede sia nata in Britannia e che da lì sia stata portata in Gallia, e ora quelli più diligenti che vogliono conoscere quella dottrina, generalmente partono di là per imparare".  (fonte: https://doc.studenti.it/appunti/latino/de-bello-gallico-vi-13.html)

"I druidi sono soliti esser lontani dalla guerra e non pagano tributi insieme con gli altri. Hanno la dispensa del servizio militare e l'’immunità di tutte le cose. Spronati da così grandi premi molti sia spontaneamente vanno a scuola sia vengono mandati da genitori e parenti. Si dice che lì imparano a memoria un gran numero di versi. Così alcuni restano a scuola per venti anni.
Ritengono non essere lecito affidare quelle cose alla scrittura, mentre in quasi tutte le altre cose, in affari pubblici e privati, usano la scrittura greca. Questo a me sembra l’'abbiano stabilito per due motivi, perché né vogliono che la dottrina sia portata al volgo né quelli, che imparano, confidando nella scrittura occupino meno la memoria, cosa che accade quasi a parecchi che con la garanzia della scrittura tralasciano l'’impegno nell'’apprendere bene e la memoria. Anzitutto vogliono persuadere di questo, che le anime non muoiono, ma dopo la morte da alcuni passano ad altri, e ritengono che questo soprattutto sproni al valore, trascurata la paura della morte. Inoltre trattano molte cose sulle stelle ed il loro moto, sulla grandezza del mondo e delle terre, sulla natura delle cose, sulla forza ed il potere degli dei immortali e le trasmettono alla gioventù".

(fonte: https://www.studentville.it/appunti/libro-6-par-14/) 


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