Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Ade

Quelli che abbiamo considerato finora sono i dodici dèi dell'Olimpo, i cosiddetti dodici dei maggiori. Ma, ve ne sono altri due molto importanti anche se non avevano la loro dimora sulle vette del monte sacro; Ade e Dionisio.

Ade, dunque, era, come sappiamo il sovrano dei regni sotterranei, dimora dei morti. Al pari di Zeus era figlio di Crono e di Rea; dopo la vittoria riportata da Zeus sul padre, accettò i regni infernali, nei quali il suo potere era eguale a quello del signore dell'Olimpo. I Romani lo chiamarono Plutone, con un nome che, al pari di quello di Pluto, figlio di Demetra e di Issione, alludeva alla ricchezza dei campi, e le gemme e i metalli preziosi. Praticamente su Ade sorse un solo mito, quello del ratto di Persefone. E alla sua sposa rimase sempre fedele, come, del resto, lei a lui. Non ebbero figli, perchè il dio dei morti non poteva far nascere nuove vite. I Greci lo raffiguravano in aspetto severo, simile a Zeus, ma con lo sguardo cupo e pensoso, sempre seguito dal suo fedele e terribile cane Cerbero, un mostro a tre teste che stava continuamente a guardia delle porte dell'inferno.

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