Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Il visir e gli scribi

Alle dirette dipendenze del faraone stava un primo ministro e consigliere, il Visir, che aveva di fatto la responsabilità di tutto l'apparato amministrativo; ma il nucleo fondamentale della burocrazia era formato dagli scribi.
 La classe degli scribi, abbastanza numerosa e rispettata, è tipica dell’Egitto perché nessun’altra civiltà antica ebbe un’amministrazione altrettanto articolata. Non tragga in inganno il nome: certo gli scribi avevano frequentato a lungo la scuola per apprendere le complicate scritture egizie ed i meno fortunati tra loro avrebbero passato la vita a scrivere sotto dettatura agli ordini di un funzionario di grado più elevato, ma altri erano investiti di responsabilità più ampie e intervenivano in tutte le sedi della vita associata. Erano presenti negli uffici delle amministrazioni centrali e periferiche, sui campi a compiere misurazioni, a censire il bestiame, o misurare i raccolti, alle frontiere a controllare i traffici e gli stranieri e, dovunque, a riscuotere le imposte. Dalla precisione e dalla competenza del loro lavoro poteva dipendere la sopravvivenza stessa del popolo. Infatti loro compito non era solo quello di censire e calcolare le ricchezze acquisite, ma dovevano prevedere le annate cattive, quando le piene troppo violente o troppo deboli potevano causare carestie, allestendo e mantenendo le scorte. Essi non erano semplicemente i tecnici della scrittura, ma i detentori della cultura in una società prevalentemente orale e illetterata e costituivano il punto di contatto tra due mondi, quello dell'educazione e quello dell'analfabetismo, ed erano quindi degli interlocutori indispensabili per "l'uomo della strada", il contadino costretto a rivolgersi a lui per i diversi obblighi richiesti dal rigido e complesso sistema burocratico dello stato.
Lo scriba aveva l’orgoglio delle proprie mansioni. Con una buona dose di esagerazione, uno di essi lasciò scritto: ‘‘È lo scriba che impone le tasse nell’Alto e nel Basso Egitto ed è lui che le raccoglie; è lui che fa i conti per tutti i vivi. Tutti gli eserciti dipendono da lui. Ed è lui che conduce i magistrati davanti al faraone e regola tutti. È lui che conosce tutto il paese; ogni affare è sotto il suo controllo". Più realisticamente, un papiro enumera così i vantaggi della professione: ‘‘Ti salva dalla fatica, ti protegge da qualsiasi lavoro manuale; ti evita di portare la zappa e il piccone; non devi portare sulla testa un paniere; ti dispensa dal maneggiare il remo. Ti evita ogni tormento". Ed, infine, un insegnante scrive all’allievo: ‘‘Vedi, non c’è alcun lavoro senza un padrone, eccetto quello dello scriba: è il padrone di se stesso. Se impari a scrivere, avrai un lavoro migliore di qualsiasi altro".