Inno al Nilo
 
Lode a te, o Nilo, che esci dalla terra e giungi a sostentare l’Egitto: di natura misteriosa, tenebra di giorno.

Tu che irrighi le campagne; tu che Ra ha creato per sostentare tutto il bestiame. Tu che bagni il deserto, che è lontano dall’acqua; la sua rugiada è acqua che cade dal cielo.

 

Il Faraone


Il faraone, bilancia del cosmo.

Simbolo e sostegno dello stato era il faraone che, incarnando Maat, la giustizia, garantiva coerenza e felicità al paese; egli era l’intermediario tra il mondo umano e il mondo divino e la certezza della permanenza dell’ordine e dell’armonia del cosmo, che senza il suo intervento sarebbe precipitato nel caos. Con la forza magica che promanava da lui, il faraone assicurava fertilità alla terra, prosperità ai sudditi e forza agli eserciti. La sua autorità era perciò illimitata e indiscussa. Se egli, quale figlio spirituale di Maat, proclamava decreti evidentemente giusti e equilibrati che avevano la forza di decisioni ispirate, al visir, suo braccio secolare, spettava invece il compito di farli rispettare, perchè gli
 errori degli uomini non potevano alterare la giustizia divina. Anche l’autorità religiosa, insita nella persona stessa di faraone, veniva demandata alla classe dei sacerdoti, che dal dio-re ricevevano il compito di sostituirlo nella celebrazione dei riti. Dal momento che l’Egitto aveva una grande quantità di dèi, le diverse cerimonie sacre rendevano necessario un gran numero di addetti ai templi che godevano spesso di grandi possedimenti fondiari concessi dal faraone. Tuttavia, tutto il territorio e le ricchezze che esso produceva appartenevano comunque al faraone, che doveva assicurare a tutti i sudditi sussistenza, sicurezza e, possibilmente, benessere perché la Regola di Maat esigeva che reciprocità, solidarietà e responsabilità regolassero anche la vita economica. Egli era il "nutritore"